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Auto, Urso: con regole europee si finanziano i produttori extraeuropei, è una follia

Economia
Auto, Urso: con regole europee si finanziano i produttori extraeuropei, è una follia
(Teleborsa) - Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, è tornato a criticare le politiche europee in tema automotive."Per eludere le multe miliardarie dell'Europa si finisce, comprando i crediti di emissione di CO2 delle case automobilistiche straniere, per finanziare proprio i produttori extraeuropei. Siamo al paradosso, alla follia, alla tempesta perfetta. Dobbiamo da subito cambiare le regole del Green Deal per salvare l'industria europea, l'Italia è in prima fila", ha dichiarato durante un'interrogazione nel corso del question time al Senato.

Il ministro è poi tornato sull'accordo con Stellantis. "Tutti gli investimenti produttivi previsti dal nuovo piano Italia di Stellantis saranno finanziati interamente con risorse proprie dell'azienda, una svolta significativa rispetto al passato. Tutte le risorse pubbliche saranno destinate al sostegno delle Pmi della filiera, oltre 1 miliardo di euro per il 2025", ha sottolineato rispondendo ad una domanda.

Il piano, ha aggiunto, "corrisponde a quanto sollecitato dal Parlamento: un ruolo chiaro per ciascun stabilimento e la salvaguardia dei livelli occupazionali attuando anche un ricambio generazionale". Un quadro "in controtendenza rispetto all'Europa dove le case annunciano chisure di stabilimenti e licenziamenti", ha aggiunto. Stellantis, ha proseguito "investirà 2 miliardi di euro e consentirà nel 2025 un incremento del 50% rispetto agli attuali livelli produttivi, una crescita che proseguirà negli anni successivi".

"La flessione della produzione industriale non e' una dinamica nazionale, ma coinvolge l'intera europa a partire da Germania e Francia", ha spiegato il ministro rispondendo ad una interrogazione di Avs sul calo della produzione industriale e i settori in crisi. Il Ministro ha aggiunto che dal 2019 la Germania ha avuto una contrazione industriale dell'11% e la Francia del 5,4%, "l'Italia ha mostrato una resilienza maggiore con una calo del 4,7%".

Secondo Urso "siamo però di fronte ad una rivoluzione industriale che in Europa sconta la zavorra di una visione ideologica del Green Deal che va governata con determinazione". "Entro marzo il governo presenterà il libro bianco sulla politica industriale in Italia", ha quindi annunciato il ministro. Alcuni settori, ha spiegato ancora Urso, mostrano prospettive di crescita, tra cui la farmaceutica, la difesa e l'aerospazio, il green e il digitale, la cantieristica, l'economia dello spazio e del mare. La doppia transizione verde e digitale rappresenta "una sfida e una opportunità" per il sistema produttivo.

Il ministro ha quindi affermato che quest'anno "sono a disposizione delle imprese complessivi 18 miliardi, di cui 8,5 miliardi per Transizione 4.0 e 5.0, 400 milioni di euro del Fondo per la transizione industriale, 300 milioni per i mini contratti di sviluppo delle Pmi, 6 miliardi per i contratti di sviluppo tradizionali, 2 miliardi per la Zes Unica e 460 milioni per l'Ires premiale".
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