(Teleborsa) -
Si muove in leggero ribasso Wall Street, dove continua a salire il rendimento del Treasury a 10 anni (sopra il 4,7%), dopo il balzo di ieri in scia alle speculazioni che la Federal Reserve avrebbe rallentato il ritmo dei tagli dei tassi in mezzo alle pressioni inflazionistiche e al buon stato di salute dell'economia statunitense. Prima dell'apertura del mercato sono arrivate significative
dichiarazioni da parte di
Christopher Waller, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve, secondo cui l'inflazione continuerà a progredire verso l'obiettivo del 2 percento nel medio termine e
ulteriori riduzioni dei tassi saranno appropriate. "Se, come mi aspetto, i dazi non hanno un effetto significativo o persistente sull'inflazione, è improbabile che influenzino la mia visione di una politica monetaria appropriata", ha anche sottolineato.
Ulteriori indicazioni sulla politica monetaria arriveranno stasera dai
verbali della riunione della Fed del 17-18 dicembre. In quella riunione, la Fed ha tagliato i tassi di 25 punti base al 4,25-4,50% e ha segnalato un ritmo più lento dei tagli dei tassi in arrivo. Il "dot plot" aggiornato in quell'occasione ha mostrato solo 50 punti base di tagli dei tassi quest'anno, 50 punti base in meno rispetto alla proiezione di settembre.
Sul fronte macroeconomico,
è risultato sotto le attese l'andamento dei
nuovi posti di lavoro nel settore privato statunitense a dicembre 2024 (aumento di 122 mila posti di lavoro, dopo i 146 mila del mese precedente, contro previsioni di 139 mila unità), mentre sono
scese inaspettatamente le richieste di
sussidio alla disoccupazione negli USA nell'ultima settimana.
Intanto, si continuano a monitorare le possibile mosse di
Donald Trump sul fronte commerciale. Il presidente eletto degli Stati Uniti starebbe valutando di dichiarare un'
emergenza economica nazionale per fornire una giustificazione legale per una serie di dazi universali su alleati e avversari, ha riferito la CNN, citando fonti a conoscenza della questione.
Sotto osservazione le azioni del big statunitense
Nvidia, dopo che ieri il colosso dei chip ha registrato il suo più grande calo in un giorno dall'inizio di settembre 2024. Tra gli
annunci societari,
Albertsons ha
aumentato le sue previsioni per l'intero anno fiscale,
Boston Scientific ha
annunciato l'intenzione di acquisire il 74% che ancora non possiede di Bolt Medical.
Guardando ai
principali indici, il listino USA scambia con un calo dello 0,33% sul
Dow Jones: l'
indice americano prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata lunedì scorso, di tre ribassi consecutivi; sulla stessa linea, si muove al ribasso l'
S&P-500, che perde lo 0,39%, scambiando a 5.886 punti. Sotto la parità il
Nasdaq 100, che mostra un calo dello 0,55%; come pure, leggermente negativo l'
S&P 100 (-0,43%).
Scivolano sul listino americano S&P 500 tutti i
settori. Tra i peggiori della lista del paniere S&P 500, in maggior calo i comparti
utilities (-1,59%),
telecomunicazioni (-0,94%) e
energia (-0,53%).
Al
top tra i
giganti di Wall Street,
United Health (+0,77%),
3M (+0,74%) e
Coca Cola (+0,70%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su
Johnson & Johnson, che prosegue le contrattazioni a -2,82%. Scivola
Walt Disney, con un netto svantaggio del 2,28%. In rosso
Dow, che evidenzia un deciso ribasso dell'1,70%. Spicca la prestazione negativa di
Merck, che scende dell'1,61%.
Al
top tra i
colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano
GE Healthcare Technologies (+3,02%),
Synopsys (+1,74%),
Workday (+1,72%) e
Intuitive Surgical (+1,68%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su
Moderna, che prosegue le contrattazioni a -9,40%. Sensibili perdite per
Constellation Energy, in calo del 7,46%. In apnea
ON Semiconductor, che arretra del 6,35%. Tonfo di
Dollar Tree, che mostra una caduta del 5,92%.