(Teleborsa) - Nel 2024 l'industria della
componentistica automotive ha perso più di
30.000 posti di lavoro, il doppio di quelli tagliati nel corso del 2023. È quanto è emerso da un'analisi dell'associazione europea di categoria,
Clepa, elaborata per il Financial Times. Rallenta anche la creazione di posti di lavoro: dal 2020 la perdita netta supera le 58.000 unità in tutta Europa.
Un panorama che non sembra presentare margini di miglioramento nemmeno per i prossimi anni, con gli ultimi mesi caratterizzati dagli annunci di tagli da parte dei grandi com
Michelin,
Bosch e
Forvia mentre molte delle aziende più piccole hanno già presentato istanza di fallimento. Un settore – i cui occupati sono circa 1,7 milioni in Europa secondo Clepa – che si sta preparando a tassi di crescita inferiori a quelli registrati negli ultimi anni.
Alla base della crisi la forte
concorrenza cinese e le difficoltà presentate dal passaggio al
motore elettrico, composto da un numero nettamente inferiori di componenti da assemblare. Su questo ultimo aspetto, l'Associazione ha rilevato che la perdita di posti di lavoro legate ai
motori a combustione interna dal 2020 hanno superato di gran lunga quelle create dal passaggio ai veicoli ricaricabili. Non ha aiutato nemmeno il raffreddamento della domanda per le
auto elettriche dato che nel 2024 il saldo è negativo anche se si guarda ai soli posti di lavoro creati dalla nuova motorizzazione: 4.680 i posti persi presso i fornitori di auto a batteria, un numero superiore ai 4.450 creati.