(Teleborsa) - "Non prevedere l'obbligo di inserire un componente dell'organo di controllo o del revisore legale nominato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze nelle società che ricevono contributi pubblici, anche indiretti, superiori a 100 mila euro, è una buona notizia. L'Unione aveva da subito espresso una forte contrarietà a tale previsione, richiedendo l'eliminazione del discusso articolo 112 dalla Legge di Bilancio 2025, come poi avvenuto nella versione finale. Un passo avanti che giudichiamo positivo, le istituzioni hanno ascoltato l'Unione e le voci di protesta che arrivavano dalla categoria, e non solo. Ma adesso, sempre in ottica costruttiva, bisognerà correggere insieme anche alcune criticità relative alla responsabilità e ai compensi per l'incarico che ne deriva". Lo afferma
Francesco Cataldi, presidente dell'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili."La nuova versione del testo – sottolinea
Michela Boidi, consigliera dell'Unione – richiede che l'organo di controllo accerti che l'utilizzo dei contributi sia avvenuto nel rispetto delle finalità per i quali i medesimi sono stati concessi e ne relazioni annualmente al MEF: tale controllo spetterà per i contributi considerati significativi, i cui parametri saranno stabiliti da un apposito decreto. Questa previsione normativa determina a nostro avviso una nuova e importante estensione di responsabilità in capo ai sindaci, la cui attività è già
oggi considerata quella con il più alto rischio professionale. Diventa a maggior ragione cruciale l'attesa e auspicata modifica dell'art.2407 c.c., a prima firma dell'onorevole Schifone".
Serena Giannuzzi, membro dei probiviri Ungdcec, rimarca infine come "occorre prestare attenzione alla valorizzazione di questo adempimento. Riteniamo necessario – prosegue – che, almeno nel decreto attuativo, venga previsto l'obbligo per l'assemblea dei soci di deliberare annualmente un compenso aggiuntivo spettante all'organo di controllo in presenza di contributi da rendicontare e che questo sia determinato adeguatamente rispetto all'attività da svolgere e alle responsabilità che ne derivano".