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Manovra, dalla web tax a quella sulle criptovalute: le novità

L'approdo del testo in aula slitta a mercoledì 18 dicembre

Economia
Manovra, dalla web tax a quella sulle criptovalute: le novità
(Teleborsa) - Tante le novità in manovra, con il testo che continua a cambiare mano a mano che gli emendamenti vengono depositati in Commissione Bilancio alla Camera. L’approdo in Aula non sarà più oggi ma è slittato a mercoledì 18. Lo ha comunicato il presidente della commissione Bilancio della Camera, Giuseppe Mangialavori, al termine della riunione della commissione annunciando che i lavori sarebbero ripresi questa settimana. Il vicepremier Antonio Tajani ha comunque garantito che "la manovra finanziaria sarà approvata nei tempi previsti" e che "è normale che ci sia un dibattito articolato in Parlamento. Ed è giusto che sia così".

Tra le novità c'è una norma che stabilisce che dal 1 gennaio 2025 i lavoratori che hanno dato dimissioni volontarie da un lavoro a tempo indeterminato nei 12 mesi precedenti avranno diritto alla Naspi in caso di licenziamento da un nuovo impiego solo se hanno almeno 13 settimane di contribuzione dal nuovo impiego, perso il quale si richiede l'indennità. Secondo quanto viene spiegato, la modifica intende limitare il fenomeno elusivo delle rioccupazioni finalizzate a ottenere la Naspi o a evitare di pagare il ticket di licenziamento da parte delle aziende.

Sulla web tax vincono le piccole imprese che saranno esonerata dal pagare una tassa che si applicherà solo alle grandi realtà, con ricavi sopra i 750 milioni di euro. Cambia definizione anche la tassa sulle plusvalenze realizzate dalla vendita di criptovalute, che scende al 26% nel 2025 (nella manovra era al 42%), e poi salirà al 33% dal 2026. Sparisce però la soglia di 2.000 euro, ovvero si applicherà a tutte le transazioni, anche piccole.

Sempre in tema di tasse, cala l'Ires per alcune imprese. Il governo ha proposto di abbattere l'aliquota di 4 punti percentuali per chi accantona in una riserva almeno l'80% degli utili e ne reinveste il 30% per acquistare beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive in Italia. Gli investimenti non dovranno essere inferiori a 20.000 euro e bisogna rispettare anche dei paletti occupazionali, tra cui l'assunzione a tempo indeterminato dell'1% di lavoratori in più. Per favorire le imprese, soprattutto al Sud, viene anche aumentato, da 1,6 a 2,2 miliardi, il credito d'imposta per investimenti nella Zona economica speciale (Zes) del Mezzogiorno.

Sul fronte delle famiglie è stato stanziato un "Fondo dote famiglia" da 30 milioni di euro che rimborserà le spese per lo sport o le attività extra scolastiche per i figli tra i 6 e 14 anni dei nuclei con Isee sotto i 15mila euro. Un bonus da 100 euro, doppio per chi ha redditi sotto i 20 mila euro, aiuterà invece nell'acquisto di elettrodomestici.

Tra le misure pensate per fare cassa, c'è il nuovo contributo richiesto alle banche attraverso la riduzione ulteriore (dal 65% al 54%) della quota di deduzione delle svalutazioni e perdite su crediti. In sostanza, si allarga la base imponibile degli istituti di credito e dunque aumenta il gettito per lo Stato. Dovrebbe portare ad entrate aggiuntive tra i 400 e i 500 milioni di euro. Aumentano le tasse su giochi e scommesse – 25.5% sui giochi di carte o bingo a distanza, 20.5% per le scommesse sportive dal vivo, 24.5% online – le tasse d'imbarco che salgono di 50 centesimi per i voli extra Ue.

Cambia infine anche la norma sui controllori del Mef nelle società che ricevono contributi statali. La modifica in arrivo esclude la presenza di rappresentanti del ministero dell'Economia nel collegio dei revisori dei conti, ma vara una stretta sui controlli per quelle che percepiscono contributi statali oltre il 50% del fatturato.
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