(Teleborsa) - "Ricordo che già l’allegato al Def 2023 ha previsto una stima del costo complessivo per la realizzazione del collegamento stabile sullo Stretto di Messina pari a 13,5 miliardi di euro. Tale ammontare concerne il valore complessivo del progetto così come risultano dal quadro economico e non è riferito pertanto esclusivamente al contratto con il contraente generale e con gli altri affidatari. Nel medesimo documento era indicata la previsione di ulteriori 1,1 miliardi di euro per le opere complementari e di ottimizzazione alle connessioni ferroviarie. La crescita del valore dell’investimento da 8,5 miliardi del 2011 a 13,5 miliardi del 2023 è dovuta all’aumento dei prezzi dell’energia e dei materiali da costruzione registrato negli ultimi anni. Fenomeno questo che come noto ha interessato tutti i progetti infrastrutturali". Lo ha detto - scrive l'agenzia Energia Oltre - il sottosegretario al Mit Tullio Ferrante in commissione Ambiente alla Camera.
SU PENALI RIATTIVATI RAPPORTI CON EUROLINK. IL CONTRATTO ORIGINARIO RIPRENDERÀ I SUOI EFFETTI SOLO CON LA STIPULA DI UN ATTO INTEGRATIVO CON LA RINUNCIA DEL CONTENZIOSO"Per quanto attiene al limite del 50% del costo si sottolinea che gli atti aggiuntivi ai contratti caducati saranno definiti nel rispetto della direttiva 24 del 2014 come peraltro espressamente richiamato sia nell’articolo 2 comma 8 bis che nell’articolo 4 comma 5 del decreto legge 35 del 31 marzo del 2023 – ha proseguito il sottosegretario -. Per quanto concerne gli aspetti legati alle penali preciso che la società Stretto di Messina ha riattivato i rapporti con il contraente generale Eurolink così come previsto dal citato decreto legge 35 tramite la stipula di un atto prodromico alla ripresa delle attività reso a titolo gratuito. Il contratto originario riprenderà i suoi effetti solo con la stipula di un atto integrativo con la rinuncia del contenzioso e con l’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess. In caso di mancata approvazione del progetto da parte del Cipess non potrà dunque essere addebitata alcuna penale in quanto il contratto non avrà riacquistato efficacia. Nel caso invece di positiva valutazione da parte del Cipess la disciplina delle penali sarà contenuta nel contratto che sarà stipulato con Il contraente generale in linea con il quadro normativo di riferimento", ha detto Ferrante.
LA VARIAZIONE DEL CAPITALE NETTO DI ANAS INFLUENZATA DA UNA SVALUTAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI PARI A 69,80 MILIONI DI EURO CHE SI È RESA NECESSARIA PER ALLINEARE IL VALORE DELLA PARTECIPAZIONE DELLA SOCIETÀ STRETTO DI MESSINA"Il bilancio di esercizio relativo all’anno 2023 della società Anas si è chiuso con una perdita di euro 162,7 milioni. Tale risultato risulta influenzato da aspetti legati sia alla gestione ordinaria che a fattori di natura straordinaria. L’incidenza delle svalutazioni e la perdita di valore pari a 11,93 milioni di euro è riconducibile in misura prevalente alla svalutazione dei crediti compresi nell’attivo circolante pari a 8,090 milioni di euro. Relativamente invece gli aspetti patrimoniali il capitale netto al 31/12 del 2023 presenta un saldo di Euro 2 miliardi 99,38 milioni di euro con una riduzione del 7% su base annua. La variazione del capitale netto è influenzata da una svalutazione delle partecipazioni pari a 69,80 milioni di euro che si è resa necessaria per allineare il valore della partecipazione della società Stretto di Messina all’ultima stima contabile operata in funzione delle disposizioni normative che hanno interessato la suddetta società" ha detto il sottosegretario rispondendo a un’altra interrogazione. "In particolare ribadisco che la svalutazione ha tenuto conto del nuovo assetto societario della società come ridefinito dal decreto legge 35 del 2023 ed è stata determinata sulla base della relazione di stima di cui all’articolo 2 comma 3 del citato decreto legge numero 35. Evidenzio che tale svalutazione produce effetti ai fini patrimoniali e non si riflette in alcun modo sul risultato di esercizio. Infatti per quanto attiene alla gestione operativa, si registra il progressivo incremento della spesa per investimenti e per servizi", ha proseguito Ferrante.
AFFERMATA LA NATURA DI DIRITTI SPECIALI O ESCLUSIVI SVOLTI SULLA BASE DEL CONTRATTO DI PROGRAMMA"Per i profili concernenti la gestione del rapporto concessorio di Anas si evidenzia che già nei precedenti governi sono stati emanati provvedimenti normativi volti ad accertare la natura pubblicistica dell’attività operativa svolta da Anas. In particolare con il decreto legge 121 del 10 settembre del 2021 è stata affermata la natura di diritti speciali o esclusivi svolti sulla base del contratto di programma e il cui oggetto concerne la gestione della viabilità non a pedaggio. La stessa norma al contempo ha imposto puntuali vincoli che rafforzano la natura pubblicistica dell’attività svolta. Tale quadro di riferimento è stato integralmente recepito nel contratto di programma Anas 21-25 approvato dal Cipe con delibera del 21 marzo scorso. In osservanza alle disposizioni di legge con la formalizzazione del contratto di programma si procederà alla predisposizione della convenzione Mit-Anas conformemente al mutato contesto operativo", ha concluso Ferrante.