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Rinnovabili rallentano crescita. Frena anche calo emissioni CO2

L'allarme di ENEA: più lontani gli obiettivi al 2030

Economia, Energia
Rinnovabili rallentano crescita. Frena anche calo emissioni CO2
(Teleborsa) - Continuano a crescere le energie rinnovabili anche se ad un ritmo più lento della prima metà dell'anno. Lo rileva l'ultima analisi ENEA sul sistema energetico nazionale, che rileva anche un peggioramento ISPRED che misura Sicurezza energetica, PREzzi e Decarbonizzazione.

La produzione da fonti rinnovabili nel 3° trimestre è cresciuta dell'8%, molto meno del 25% registrato nella prima metà 2024, mentre i consumi di energia finale risultano in aumento (+2%) ed il calo delle emissioni di CO2 evidenzia una frenata (-1% a fronte del -7% registrato nel primo semestre dell’anno).

La ripresa dei consumi è stata guidata dai trasporti (+2%) ma anche dal settore civile dove ha influito il forte uso dei climatizzatori durante l’ultima calda estate (+3,5%), mentre continuano a diminuire i consumi energetici dell’industria (-2,5% rispetto al terzo trimestre 2023).

"Si tratta del decimo calo trimestrale consecutivo, un dato sul quale incide la crisi dell’economia tedesca e i prezzi dell’energia fermi su valori storicamente elevati, e per di più di nuovo in aumento”, spiega Francesco Gracceva, il ricercatore ENEA che coordina l’Analisi.

Il calo delle emissioni di CO2 risulta concentrato solo nel settore elettrico, dove nei primi nove mesi dell’anno la quota di generazione da fossili è scesa al 46%, nuovo minimo storico, inferiore di 6 punti percentuali rispetto al precedente minimo del 2023. Le emissioni invece crescono (+2%) nei settori non-ETS (terziario, residenziale, trasporti e industria non energivora), dove l’aumento nei trasporti più che compensa il calo nell’industria e nel civile.

La decisa frenata nel calo delle emissioni ha avuto un impatto fortemente negativo sull’indice composito ENEA ISPRED, che si porta ai minimi della serie storica, perché l’attuale traiettoria delle emissioni nei settori non-ETS non è mai stata così lontana dagli obiettivi 2030. "Nei prossimi sei anni le emissioni in questi settori dovrebbero ridursi almeno del 5% in media - sottolinea Gracceva - per centrare i target. E anche la crescita delle fonti rinnovabili resta decisamente inferiore a quella delineata nel recente PNIEC”.

In termini di fonti, nel terzo trimestre è proseguito il drastico calo del carbone (-40%), ma sono invece aumentati i consumi di tutte le altre fonti fossili: petrolio +2,5%, spinto dalla crescita della mobilità, gas +3%, in ripresa nella generazione elettrica. In Europa queste percentuali sono state diverse: carbone -20%, gas -5%, consumi di petrolio invariati ma forte aumento della produzione di elettricità da fonti rinnovabili (+15% circa), nucleare +6%.

Sui mercati dell’energia all’ingrosso il prezzo del gas è tornato ad aumentare (+7% il TTF rispetto a un anno prima), attestandosi al di sopra dei 40 euro/MWh da ottobre, mentre sulle borse elettriche europee, nonostante aumenti significativi registrati tra aprile e giugno (in Spagna e Francia), i prezzi nel terzo trimestre sono rimasti ovunque ben al di sotto dei livelli di un anno prima, con l’unica eccezione dell’Italia, dove il prezzo è risultato maggiore del 5%.



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