(Teleborsa) - L'introduzione di una
riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (systemic risk buffer, SyRB)
non ha avuto un impatto negativo sulle quotazioni azionarie delle banche, incluse quelle con minore disponibilità di capitale in eccesso. Lo afferma la Banca d'Italia in una ricerca sul tema.
Al fine di aumentare la resilienza del sistema bancario italiano, lo scorso
aprile la Banca d'Italia ha
attivato per la prima volta una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico. La decisione è stata presa in un contesto caratterizzato da una congiuntura favorevole per il settore bancario, riducendo il rischio di effetti prociclici e massimizzando i benefici netti attesi associati alla decisione.
Ciò nonostante, nel
breve periodo l'aumento dei requisiti di capitale
può costituire un costo per le banche, specialmente quelle dotate di un minore capitale in eccesso rispetto ai requisiti regolamentari, spiega Bankitalia.
L'istituto di Via Nazionale ha
valutato: i) se nelle giornate immediatamente successive agli annunci relativi alla misura si sia verificato un significativo peggioramento della performance delle azioni delle banche italiane e ii) se tale peggioramento sia correlato o meno al livello del capitale in eccesso delle stesse.
La conclusione è chiara: "i risultati indicano che
non ci sono evidenze statisticamente significative di impatti negativi per le banche, anche per quelle con minore disponibilità di capitale in eccesso".