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Recupero eccezionale di reperti etruschi: sequestrati beni per 8 milioni di euro

Economia
Recupero eccezionale di reperti etruschi: sequestrati beni per 8 milioni di euro
(Teleborsa) - Oggi a Roma, presso la sede del Reparto Operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (Caserma La Marmora, via Anicia 24), si è tenuta una conferenza stampa per presentare i risultati di una complessa operazione di indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale – Sezione Archeologia. Coordinata dalla Procura della Repubblica di Perugia, l’indagine ha portato al sequestro di reperti archeologici di straordinaria importanza storica e artistica, risalenti all’epoca etrusca, per un valore stimato di 8 milioni di euro.

L'operazione è stata avviata dopo un rinvenimento fortuito nel 2015 a Città della Pieve, dove un agricoltore aveva scoperto un ipogeo contenente urne e sarcofagi della gens Pulfna. Le indagini si sono intensificate quando nuove immagini di manufatti raffiguranti figure femminili, come principesse etrusche, sono emerse sul mercato illecito. Queste evidenze hanno spinto gli investigatori a focalizzarsi su scavi clandestini nella zona.

Grazie all’impiego di intercettazioni telefoniche, osservazioni con droni, e analisi dei dati amministrativi locali, i Carabinieri hanno individuato una precisa area di scavo e sequestrato reperti di inestimabile valore. Tra questi, otto urne funerarie in travertino bianco decorate con scene mitologiche e fregi dorati, due sarcofagi, di cui uno contenente un defunto, e un ricco corredo funerario composto da specchi in bronzo, vasellame, e oggetti personali delle donne etrusche.

Lo studio preliminare condotto dai funzionari del Ministero della Cultura ha confermato che i reperti appartengono a un’unica tomba ipogea attribuibile alla famiglia Pulfna. L’eccezionalità del recupero, definito tra i più significativi mai effettuati, evidenzia il valore storico, artistico e culturale del patrimonio sottratto al mercato clandestino.

Alla conferenza stampa hanno partecipato il Procuratore Capo Raffaele Cantone, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, e alti rappresentanti del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e del Ministero.
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