(Teleborsa) - Nei primi nove mesi del 2024,
l’utile netto consolidato di pertinenza del Gruppo
Banca Ifis è pari a 126,6 milioni di euro, in crescita dell’1,5% rispetto ai 124,7 milioni di euro dello stesso periodo del 2023. Sui risultati dei primi nove mesi 2024, si legge in una nota, hanno influito positivamente l’andamento del business commerciale e del Settore Npl, oltre che l’attività della finanza proprietaria.
Il
margine di intermediazione, in crescita del 3,8% a 531,8 milioni di euro rispetto ai 512,4 milioni di euro dello stesso periodo del 2023, beneficia della crescita del Settore Commercial & Corporate Banking (+3,9%, pari a 10,2 milioni di euro, rispetto ai primi nove mesi del 2023), del positivo contributo del Settore Npl (+6,7%, pari a 13,5 milioni di euro, rispetto ai primi nove mesi del 2023), nonché
dell’incremento dei risultati derivanti dall’attività della finanza proprietaria (+63%, pari a 17,4 milioni di euro, rispetto ai primi nove mesi del 2023). Tali valori più che compensano l’aumento del costo della raccolta.
Nel periodo, i
ricavi consolidati salgono a 531,8 milioni di euro. La crescita è spinta dal positivo andamento dell’attività commerciale, del business Npl e della finanza proprietaria, che ha compensato l’aumento del costo della raccolta.
La banca fa sapere di aver completato il rimborso del TLTRO. La
posizione di liquidità rimane molto solida, pari a circa 2,1 miliardi di
euro di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR pari a circa 900%).
Rafforzati ulteriormente gli indicatori di solidità. Il
CET1 ratio al 16,43%, includendo l’utile dei primi 9 mesi del 2024 al netto del dividendo maturato, è ampiamente sopra i requisiti patrimoniali richiesti.
Confermata la guidance di 160 milioni di euro di utile nel 2024.
La solida posizione di capitale consente la
distribuzione di 63 milioni di euro (1,2 euro per azione in circolazione, al lordo di eventuali ritenute di legge) di acconto sul dividendo 2024, che verrà messo in pagamento con data stacco cedola (ex date) il 18 novembre 2024, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 19 novembre 2024 e data di pagamento il 20 novembre 2024.
In vista della predisposizione del prossimo piano industriale, il Consiglio di Amministrazione ha approvato i termini del rapporto di collaborazione con l’ingegner Frederik Geertman in vista del rinnovo della carica di Amministratore Delegato per il prossimo triennio, che sarà proposta all’Assemblea degli azionisti di Banca Ifis ad aprile 2025, all’interno della lista che sarà presentata dall’azionista di controllo La Scogliera SA, a seguito della definizione da parte della stessa società della proposta di rinnovo con l’Ing. Geertman. La delibera è stata assunta nel rispetto della vigente normativa in materia di operazioni con parti correlate di minore rilevanza.
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I risultati del terzo trimestre ci consentono di avvicinare la fine del 2024 con fiducia e confermare la guidance di utile perl’esercizio corrente a 160 milioni di euro. In questo modo, dichiara
Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis, confermiamo gli obiettivi finanziari del Piano Industriale 2022-2024, proseguendo nel rafforzamento dello sviluppo commerciale, nell’accelerazione del processo di innovazione e digitalizzazione e nella prudente gestione del rischio di credito. Pur in un anno caratterizzato da incognite geopolitiche e macroeconomiche, la Banca ha continuato a rafforzare la già ampia gamma di prodotti e servizi al fine di accompagnare le piccole e medie imprese italiane nelle sfide di mercato. Abbiamo inoltre continuato a implementare il nostro modello di social banking nella Divisione NPL, con processi finalizzati alla reinclusione finanziaria con un recupero sostenibile per i
nostri clienti che sia coerente col percorso ideato dal nostro Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio. La crescita dei ricavi, pari al 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, riflette la proattiva dinamica commerciale, la stabilità dei recuperi del business Npl e l’incremento dei risultati derivanti dall’attività in strumenti finanziari della finanza proprietaria che hanno consentito di controbilanciare l’aumento del costo della raccolta. Parallelamente,
l’aumento della durata del portafoglio titoli ci ha consentito di ridurre i possibili impatti sul margine di interesse di futuri tagli dei tassi. Nei prossimi trimestri lo scenario macroeconomico dovrebbe risultare ancora positivo per il settore bancario, anche se caratterizzato da tassi in diminuzione, da un potenziale aumento della competizione nelle erogazioni ai clienti con rating più elevato e da un potenziale deterioramento della qualità dell’attivo conseguente all’andamento dell’economia europea. In questo contesto, da inizio anno la Banca ha avviato una serie di azioni volte a ridurre l’impatto di una possibile riduzione dei tassi di interesse mentre i possibili rischi sulla qualità dell’attivo sono mitigati dalla diversificazione del portafoglio, dalla breve durata dei crediti alla clientela, da solide garanzie a supporto delle esposizioni e dalla presenza di management overlays. Nei prossimi mesi, la Banca completerà le ultime progettualità del Piano Industriale triennale, con particolare attenzione ai processi trasformativi in chiave digital e di trasformazione Esg del business".