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Bitcoin, balzo del 4% per la prima volta da aprile: effetto elezioni Usa

Il cripto-asset sale oltre i 72mila dollari

Finanza
Bitcoin, balzo del 4% per la prima volta da aprile: effetto elezioni Usa
(Teleborsa) - Il Bitcoin sale oltre i 72mila dollari (72.408), con un aumento del 4% e per la prima volta da aprile. Il cripto-asset, secondo quanto riporta Bloomberg, è spinto dalle speculazioni sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Sono in rialzo anche altri cripto-asset, con Ethereum che guadagna il 5% e Binance l'1,5%.

Secondo gli analisti l'impennata del Bitcoin è in gran parte attribuita al cosiddetto "Trump trade", una tendenza del mercato finanziario che riflette lo scenario in cui il candidato repubblicano Donald Trump vincerà le elezioni presidenziali statunitensi il prossimo 5 novembre. A partire dalla scorsa estate, quando Trump, ospite d'onore alla Bitcoin conference 2024 di Nashville si è impegnato a rendere gli Stati Uniti "la capitale crittografica del pianeta" e a posizionare il Bitcoin come superpotenza globale, il candidato repubblicano ha continuato a dimostrarsi particolarmente favorevole alle criptovalute.

Tra i segnali inviati da Trump al mercato anche la promessa, se verrà rieletto, di licenziare il presidente della Securities and Exchange Commission (Sec) Gary Gensler, sostituendolo con "un presidente che costruirà il futuro, invece di bloccarlo". "Gli investitori in Bitcoin – rileva Euronews – hanno accumulato asset legati al Bitcoin, speculando sul fatto che le normative statunitensi sulle criptovalute saranno più favorevoli sotto l'amministrazione Trump rispetto a quelle di Kamala Harris. I recenti sondaggi indicano che la gara tra i due candidati è estremamente combattuta, ma i mercati delle scommesse si sono spostati a favore di una vittoria di Trump, influenzando l'andamento dei mercati finanziari verso gli asset che potrebbero beneficiare dei cambiamenti politici proposti".

Se gli Usa puntano a diventare la patria delle cripto, l'Italia frena sui Bitcoin. La manovra firmata Meloni prevede, infatti, a partire da gennaio 2025 un innalzamento dal 26% al 42% della tassazione delle plusvalenze e dei proventi derivanti dalle operazioni in Bitcoin e altre cripto-attività con una soglia di esenzione di 2mila euro. Un aumento che, secondo le stime, porterà un maggior gettito di 16,7 milioni rispetto ai 27 milioni di euro attuali ma rischia di creare uno squilibrio fiscale nei confronti degli altri asset finanziari scoraggiando gli investitori e gli imprenditori e favorendo la delocalizzazione delle attività e una conseguente fuga di capitali.
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