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Lavoratori Stellantis in allarme: sciopero annunciato per il 18 ottobre

Economia
Lavoratori Stellantis in allarme: sciopero annunciato per il 18 ottobre
(Teleborsa) - Dopo l’audizione di Carlos Tavares, Amministratore Delegato di Stellantis, presso le commissioni parlamentari italiane, i sindacati non hanno ricevuto rassicurazioni concrete riguardo il futuro degli stabilimenti italiani e la salvaguardia dei posti di lavoro. A confermarlo è Rocco Palombella, Segretario Generale di Uilm, che ha dichiarato: "Non abbiamo ricevuto alcuna rassicurazione concreta sul futuro degli stabilimenti italiani e sulla salvaguardia occupazionale, in particolare per i lavoratori dell'appalto e della componentistica che stanno subendo i peggiori effetti della crisi. Abbiamo ascoltato solo richieste di incentivi per l'acquisto di auto elettriche e aiuti fiscali per ridurre il costo dell'energia. Tavares afferma di non voler lasciare l'Italia, ma negli ultimi tre anni abbiamo perso oltre 12.000 posti di lavoro e non ci sono impegni vincolanti su investimenti e nuovi modelli, anche non elettrici, che possano garantire il futuro dei siti produttivi."

Palombella ha espresso forti preoccupazioni riguardo la gestione della transizione verso l’elettrico, affermando che, sebbene sia una decisione a livello europeo, Stellantis deve evitare strategie rischiose che potrebbero portare a un "disastro occupazionale e sociale". Inoltre, il Segretario ha sottolineato il rischio di accordi paradossali con produttori cinesi, aggiungendo: "Tavares dice che i produttori cinesi hanno costi inferiori del 30%, ma poi stringe accordi con loro per vendere le loro auto in Europa. Delle due l'una: o si punta sulla qualità e professionalità dei nostri lavoratori o si rischia la fine dell'auto in Italia e in Europa."

Alla luce di queste problematiche, è stato confermato lo sciopero generale del settore automobilistico previsto per il 18 ottobre, come segnale forte sia a Stellantis che al Governo. Palombella ha concluso: "Vogliamo un incontro a Palazzo Chigi con Meloni e Tavares. Senza risposte, siamo pronti a una mobilitazione a oltranza".

Dal canto suo, Carlos Tavares ha cercato di rassicurare, affermando che Stellantis non ha intenzione di abbandonare l’Italia: "Se manteniamo le fabbriche in Italia è perché vogliamo mantenere la fornitura e arrivare a un milione di veicoli. Siamo ambiziosi e condividiamo l’ambizione del Governo di Roma".

Tuttavia, ha anche chiarito che Stellantis deve affrontare la competitività globale: "In prospettiva, produrremo tutti i veicoli in Italia? No, siamo un'azienda globale e dobbiamo considerare la competitività a livello globale".

Le parole di Tavares non hanno soddisfatto i sindacati. Ferdinando Uliano, Segretario Generale di Fim Cisl, ha ribadito che la situazione degli stabilimenti italiani è critica, con una riduzione produttiva del 31% e un pesante impatto occupazionale. "La situazione produttiva degli stabilimenti italiani è ridotta ai minimi termini e rimangono tutte le ragioni che hanno portato Fim Cisl, Fiom e Uilm a dichiarare unitariamente lo sciopero di 8 ore il 18 ottobre".

Samuele Lodi, Segretario nazionale Fiom-Cgil, ha aggiunto: "Non è emersa alcuna novità che possa rilanciare la produzione, la ricerca e lo sviluppo in Italia. L’amministratore delegato ha attribuito la crisi al quadro legislativo europeo, chiedendo nuovi incentivi per l’auto elettrica. Ma solo gli incentivi non risolveranno la crisi del settore".

I sindacati chiedono dunque un incontro urgente con il governo e Stellantis per discutere un piano industriale che possa sostenere la transizione ecologica e digitale senza compromettere ulteriormente il settore auto e i suoi lavoratori.




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