(Teleborsa) - Il
mercato automobilistico europeo registra una leggera crescita nel mese di
luglio, con un incremento dello 0,4% e 1.025.290 immatricolazioni rispetto alle 1.021.381 dello stesso mese del 2023 (ma -22,9% su luglio 2019). I primi sette mesi dell’anno mostrano un aumento del 3,9%, con 7.906.191 unità immatricolate, oltre 294.000 in più rispetto alle 7.611.988 del periodo gennaio-luglio 2023 (-19,0% sui 7 mesi 2019).
L’andamento del mercato è stato caratterizzato da
performance molto differenziate tra i principali mercati europei. In luglio, l’
Italia segna una crescita del 4,7%, seguita dalla
Spagna (+3,4%) e dal
Regno Unito (+2,5%), mentre
Germania e
Francia mostrano una flessione rispettivamente del 2,1% e del 2,3%. Nei primi sette mesi dell’anno, i segni sono invece tutti positivi, con valori piuttosto ravvicinati: +5,6% per la Spagna, +5,5% per il Regno Unito, +5,2% per l’Italia, +4,3% per la Germania e +2,2% per la Francia.
In valore assoluto, sia nel mese di luglio che nei sette mesi, l’Italia copre il quarto posto per immatricolazioni tra i cinque Major Markets.
Nonostante la spinta di giugno grazie alla crescita delle
BEV (Battery Electric Vehicles), a luglio l’Italia torna in ultima posizione tra i Major Markets per quota di
auto “con la spina” (ECV), raggiungendo solo il 7,3% del totale, con il 3,4% per le BEV e il 3,9% per le PHEV (Plug-in). Questo dato evidenzia un significativo divario rispetto agli altri principali mercati europei: con il Regno Unito al 27,4% di ECV (BEV 18,5% e PHEV 8,9%), la Francia al 20,8% (BEV 13,5% e PHEV 7,3%), la Germania al 19,1% (BEV 12,9% e PHEV 6,2%) e la Spagna al 9,9% (BEV 4,6% e PHEV 5,3%).
Nel mese di luglio, nel totale del mercato europeo, le ECV valgono il 20,7%:
BEV al 13,6% (-0,9 p.p.) e
PHEV al 7,1% (-0,9 p.p.).
Anche considerando i primi sette mesi del 2024, l’Italia continua a figurare ultima tra i Major Markets, con una quota di ECV del 7,1% (3,8% BEV e 3,3% PHEV), rispetto al 25,0% del Regno Unito (BEV 16,8% e PHEV 8,2%), al 24,9% della Francia (BEV 16,9% e PHEV 8,0%), al 18,7% della Germania (BEV 12,6% e PHEV 6,1%) e al 10,4% della Spagna (BEV 4,7% e PHEV 5,7%). Nei
primi sette mesi, nel totale del mercato europeo, le ECV valgono il 20,9%: BEV al 13,8% (-0,5 p.p.) e PHEV al 7,1% (-0,3 p.p.).
L’
UNRAE, in rappresentanza dei Costruttori esteri, il 7 agosto al
Tavolo Automotive presso il MIMIT ha ribadito le richieste necessarie per sostenere il percorso di transizione energetica. In tema di incentivazione alla domanda, il Direttore Generale,
Andrea Cardinali ricorda: “l’importanza di rendere presto disponibili i 240 milioni di fondi residui per gli incentivi 2024, il recupero dei 250 milioni di euro prelevati dal DL Coesione, l’eliminazione del price cap per la fascia 0-20 g/Km di CO2 o la sua equiparazione alla fascia 21-60 g/Km e la definizione di un piano strategico triennale 2025-2027.”
Inoltre, per facilitare la
transizione, l’UNRAE sottolinea la necessità di riformare il
regime fiscale delle auto aziendali, attualmente fermo agli anni ’90, per rendere più competitive le imprese italiane attualmente penalizzate rispetto agli altri mercati europei, agendo su detraibilità IVA e deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di CO2 e riducendo il periodo di ammortamento.
Come dichiarato dal Ministro Urso al Tavolo Automotive, la strategia che l’Italia seguirà nei prossimi anni sui supporti alla transizione sarà allineata con quanto definito a livello europeo. L’UNRAE, sempre attraverso le parole del Direttore Generale: “Auspica che, una volta insediati gli
organi competenti, si possa rapidamente fare chiarezza sugli indirizzi e le politiche ambientali della UE, che condizionano le strategie industriali e gli
investimenti delle Case auto. Oggi più che mai, operatori e clienti necessitano di certezze per orientarsi in una transizione estremamente complessa.”