(Teleborsa) - "Ci siamo. Entro la prima metà di settembre il ministero dell'Economia e delle Finanze presenterà il
Piano fiscale strutturale di medio termine, il nuovo strumento di programmazione che sostituisce e incorpora il Documento di economia e la sua tradizionale nota di aggiornamento di settembre. Un sentiero stretto, alla luce delle esigenze di redistribuzione sociale a favore delle famiglie più colpite dalla recente
fiammata inflazionistica, ma non drammatico. Il Piano va integrato con
un'agenda di riforme e investimenti che per i primi due anni di implementazione coincide con il Pnrr". Così il
presidente del Cnel, Renato Brunetta, in un articolo pubblicato oggi su Il Sole 24 ore.
"Per il problema del 'dopo 2026', il Piano dovrebbe quindi realizzare una
staffetta ideale tra Pnrr e programmazione degli investimenti a medio temine. Vi è la necessità di continuare a mantenere un sentiero di investimenti pubblici e di riforme al fine di aumentare produttività e crescita potenziale, garantendo le condizioni per la
sostenibilità del debito oltre che il contributo italiano alla costruzione dei beni pubblici europei su cui si sta impegnando l'Ue", ha aggiunto.
Secondo Brunetta "è evidente come
un'agenda di tale portata vada ad interessare tutto il sistema economico e sociale nazionale nelle sue diverse articolazioni pubbliche, private e territoriali. In qualità di Presidente del CNEL, negli scorsi mesi ho più volte sottolineato come questa particolare congiuntura storica, a livello internazionale, riporti al centro del dibattito politico
l'importanza di un patto sociale in cui ricomporre la inevitabile disarticolazione dei rapporti che segue le grandi transizioni in atto. Al Paese servono più crescita e più coesione sociale, obiettivi questi che si raggiungono solo in una ottica di medio-lungo periodo attraverso una strategia continua di riforme, riforme possibili solo all'interno di un patto sociale intergenerazionale. Ecco questa è la sfida che abbiamo di fronte, è bene esserne tutti consapevoli. Sono
finiti i tempi degli egoismi e dei relativi consensi congiunturali che non sono mai serviti a nulla".