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Fed più aggressiva sui tagli: cosa si attendono gli analisti di Citigroup

Finanza
Fed più aggressiva sui tagli: cosa si attendono gli analisti di Citigroup
(Teleborsa) - La Federal Reserve potrebbe essere più veloce ed incisiva di quanto i mercati al momento di attendano e tagliare i tassi di interesse di 50 punti per ben due volte quest'anno. E' quanto prevedono gli analisti di Citigroup, sulla base dei più recenti dati sull'econmia USA ed in contrasto con le aspettative, che al momento danno per probabile un solo taglio quest'anno d 25 punti base.

Tutto sarà più chiaro dopo il simposio di Jackson Hole e dopo il discorso di Powell di venerdì, in cui dovrebbe confermare l'aspettativa di un primo intervento a settembre. La questione, però, non concerne più il verificarsi di questa eventualità il mese prossimo , quanto piuttosto la velocità ed ampiezza con cui si si muoverà la banca centrale americana, dal momento che i segnali che arrivano dall'economia sono deludenti e l'inflazione si conferma sotto controllo.

"Continuiamo a considerare i rischi economici come orientati verso un indebolimento più significativo dei mercati del lavoro e dell’economia in generale e il rischio di una politica accomodante della Fed come sottovalutato dai mercati", spiegano gli esperti di Citigroup, ritenendo comunque che Powell non si sbilancerà più di tanto, evitando di "impegnarsi in decisioni politiche specifiche" e ribadendo che le decisioni future saranno "dipendenti dai dati".

Quel che il mercato valuterà più attentamente - si sottolinea - è lo spostamento dell'equilibrio dei rischi dall'inflazione al mercato delà lavoro. Una tendenza già emersa nell'ultimo incontro del FOMC di fine luglio.

Gli ultimi dati, che evidenziano un raffreddamento dell’inflazione ed un ulteriore indebolimento del mercato del lavoro, daranno a Powell due motivi in più per procedere con un taglio più aggressivo dei tassi. Powell potrebbe, in primo luogo, affermare che con una inflazione che rallenta ed un tasso ufficiale reale che aumenta, occorrerebbe evitare condizioni monetarie eccessivamente restrittive. E potrebbe anche far cenno al più rapido peggioramento del mercato del lavoro per sollecitare un ritorno più rapido dei tassi ufficiali verso la neutralità.
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