(Teleborsa) - Si è svolta oggi a
Brindisi la
cerimonia di fine lavori per la
messa in sicurezza e la
bonifica dell’Area "Micorosa", all’interno del Sito di Interesse Nazionale (
SIN) di Brindisi, organizzata dalla
Sogesid S.p.A., società di ingegneria "in house" delle amministrazioni centrali dello Stato, alla presenza delle istituzioni nazionali e locali.
Alla cerimonia hanno preso parte, oltre al presidente
Roberto Mantovanelli e all’amministratore delegato di Sogesid,
Errico Stravato, anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
Gilberto Pichetto Fratin, il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
Vannia Gava, il presidente della Regione Puglia
Michele Emiliano, il sindaco di Brindisi
Giuseppe Marchionna e la vicepresidente della Provincia di Brindisi
Antonella Vincenti. Presenti anche il vicepresidente della Commissione Antimafia
Mauro D’Attis, l’amministratore delegato di Eni
Rewind Paolo Grossi e l’amministratore delegato di Semataf S.r.l
Vincenzo Massari.Gli interventi di bonifica, del valore di
poco più di 52 milioni di euro, hanno riguardato un’area di 84 ettari che, dopo essere stata per lungo tempo luogo di recapito e smaltimento di rifiuti industriali, è stata restituita al territorio di Brindisi e alla comunità locale grazie a un approfondito processo di
risanamento ambientale. In particolare, l’obiettivo dei lavori è stato il marginamento fisico dell’area attraverso una barriera idraulica di protezione delle acque sotterranee e l’impermeabilizzazione di oltre 50 ettari di corpo rifiuti a cui si aggiunge l’emungimento e trattamento delle acque di falda.
Il progetto, realizzato da un raggruppamento di imprese facente capo a Semataf S.r.l., rappresenta un esempio efficace di collaborazione pubblico privato che ha visto
Sogesid lavorare insieme ad Eni Rewind S.p.A., con l’obiettivo di risanare un sito sensibile del litorale di Brindisi. In particolare, Sogesid S.p.A. ha redatto lo studio fattibilità, il progetto preliminare, quello definitivo e la direzione lavori.
"A
Micorosa - affermano il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
Gilberto Pichetto Fratin e il viceministro
Vannia Gava - si
chiude una pagina di inquinamento e se ne apre una di sviluppo. Il MASE – aggiungono – è impegnato, qui come in tutti gli altri Siti d’Interesse Nazionale, per raggiungere risultati come questi e riportare sicurezza ambientale in tante zone del Paese. A Brindisi – proseguono il ministro e il viceministro – abbiamo visto un esempio di buona collaborazione tra pubblico e privato che determina un beneficio comune. Congratulazioni a Sogesid – concludono Pichetto Fratin e Gava – per il complesso ruolo svolto e per aver restituito un’area risanata alla comunità".
"La messa in sicurezza e la bonifica dell’Area Micorosa, rappresenta la conclusione di un processo di grande importanza per un’area particolarmente
esposta a rischi ambientali come il litorale di Brindisi", hanno dichiarato il presidente
Roberto Mantovanelli e l’ad di Sogesid
Errico Stravato. "Grazie ad una sinergia di successo con il settore privato e le amministrazioni locali e nazionali, Sogesid ha potuto mettere al servizio della comunità le proprie competenze tecniche e la solida esperienza nel settore del risanamento ambientale, per contribuire a creare nuove opportunità di sviluppo, con un intervento atteso da tempo e di cui beneficerà tutta la collettività".
"Oggi si conclude la prima fase del recupero di un’ampia porzione di territorio che è stata impraticabile per molti anni", ha dichiarato il sindaco di Brindisi
Giuseppe Marchionna. "Ora si tratta di restituire rapidamente questi terreni agli usi produttivi più consoni allo sforzo di
transizione energetica che tutto il Paese, e Brindisi in particolare, si sta impegnando a perseguire".
Paolo Grossi, Amministratore delegato di Eni Rewind, società ambientale di Eni, ha commentato: "Affinché l’area Micorosa non rimanga inutilizzata, auspichiamo che il confronto costruttivo con gli enti consenta di superare i limiti posti dai lunghi iter autorizzativi e dalle limitazioni per l’utilizzo delle aree. Ciò consentirebbe di contemperare la
tutela dell’ambiente e del territorio con lo sviluppo economico, di favorire il riutilizzo delle aree risanate e la crescita della produzione di energie rinnovabili, in linea con gli obiettivi della transizione energetica".