(Teleborsa) - Oggi la
Commissione ha informato X, ex Twitter, del suo parere preliminare secondo cui
viola la legge sui servizi digitali (DSA) in settori legati ai
dark pattern, alla trasparenza della pubblicità e all'accesso ai dati per i ricercatori. Secondo Bruxelles, X sta operando con
interfacce ingannevoli, mostrando scarsa trasparenza nella pubblicità e offrendo un
accesso inadeguato ai dati per i ricercatori.
In un comunicato ufficiale, la Commissione ha indicato che
gli account verificati su X, contrassegnati con
il segno di spunta blu, non seguono le pratiche standard del settore e
ingannano gli utenti. Questo perché chiunque può abbonarsi per ottenere tale status "verificato", creando così un'opportunità per malintenzionati di abusare di tale privilegio per ingannare gli altri utenti.
L'indagine ha inoltre rivelato che
X non rispetta i requisiti di trasparenza pubblicitaria stabiliti dal DSA. La piattaforma
non fornisce un archivio pubblicitario consultabile e affidabile, ponendo barriere che impediscono un'adeguata sorveglianza e ricerca sui rischi emergenti derivanti dalla pubblicità online.
Un altro punto critico è l'accesso ai dati per i ricercatori.
X impedisce l'accesso indipendente ai suoi dati pubblici e dissuade i ricercatori attraverso politiche restrittive e costi elevati per l'uso della sua API, in violazione delle disposizioni del DSA.
Elon Musk ha prontamente risposto alle accuse con
un messaggio su X, definendo il
DSA "disinformazione". Nella sua marcata replica, Musk si è rivolto direttamente
alla vicepresidente della Commissione Europea, Margrethe Vestager, contestando formalmente
le accuse mosse contro la sua piattaforma.
Se le violazioni saranno confermate,
X potrebbe affrontare sanzioni fino al 6% del fatturato mondiale annuo e un periodo di
vigilanza rafforzata per garantire la conformità futura.