(Teleborsa) -
Si complica il cammino di Ursula von der Leyen verso il bis in scia al moltiplicarsi di riserve e, in particolare, paletti sulle alleanze.
"Non votarla getterebbe
l'Ue nell'instabilità e sarebbe un regalo a Orban", avvertono dal Ppe. Ma, tra gli stessi Popolari, restano divergenze. Ad esempio, sul ruolo dei Verdi, che spingono per entrare stabilmente in maggioranza, incontrando resistenze proprio nel partito che
ha candidato von der Leyen.
La presidente dell'esecutivo Ue
ha dedicato gli incontri del mercoledì ai Liberali e, appunto, ai Greens. Entrambi hanno sottolineato che un'alleanza con i Conservatori e Riformisti va esclusa nella maniera più assoluta. A entrambi von der Leyen ha assicurato che non ci sarà alcuna "cooperazione strutturale" con Ecr. E' la strategia con la quale la Spiztenkandidat tenta di portare a
casa la partita che però appare tutto fuorchè scontata: prendendo i voti di una parte dei Conservatori ma provando a mantenere compatta la piattaforma filo-Ue che include Renew e Socialisti. E, allo stesso tempo, incassando anche il sì dei 53 eletti Verdi.
Riflettori puntati, a questo punto, sul discorso programmatico che von der Leyen dovrà fare a Strasburgo.
Che farà da spartiacque.