(Teleborsa) - Gli analisti del settore dell’aviazione civile stanno riconsiderando e rivalutando gli
effetti della lunga attesa imposta dalla Commissione Ue al via libera all’accordo Ita-Lufthansa. Mai come in questo caso, sembrerebbe che non tutti i mali vengano per nuocere. La lunga ed estenuante trattativa, che ha impegnato non poco il Mef, ha permesso di inquadrare meglio le strategie di Ita Airways in chiave operativa. Il sacrificio imposto dalla cessione di un pacchetto di slot all’aeroporto di Milano Linate, richiesto dall’Antitrust europeo a garanzia dei consumatori che viaggiano in economy, è destinato ad essere c
ompensato dallo sviluppo e consolidamento sulle rotte condivise con il Gruppo Lufthansa. Le valutazioni in corso indicherebbero che i benefici sono superiori ai sacrifici, ovvero alla rinuncia a qualcosa come 30 voli tra partenze e arrivi, in parte sulla Linate-Fiumicino e altri con destinazione gli hub Lufthansa in Germania, Austria, Belgio e Svizzera con i vettori del Gruppo tedesco.
Sulle rotte intercontinentali, invece, entrano in gioco delle regole di compensazione, nel senso che dovrà esserci una seconda compagnia aerea operante sulla rotta operata con volo diretto o dovrà essere garantita l’opportunità di raggiungere la destinazione attraverso uno scalo intermedio. E’ altrettanto chiaro che il processo di integrazione di Ita nel Gruppo Lufthansa sarà completato a fine 2025. Uno degli step intermedi, una volta ratificato la cessione del 41% ai tedeschi, è il passaggio di Ita dall’alleanza SkyTeam, a cui aderiscono Air France-Klm e Delta Air Lines, a Star Alliance. In ogni caso, tutte le proiezioni di mercato indicano una crescita costante di I
ta a Fiumicino e saldi positivi nel resto del network. Con la prospettiva di conseguire utili nei tempi auspicati da Lufthansa.