(Teleborsa) - Nel primo trimestre 2024, a eccezione per il Centro, l'export in valore registra una dinamica congiunturale negativa per tutte le ripartizioni territoriali, seppure con intensità diverse. Su base annua, la flessione dell'export riguarda le ripartizioni del Nord e il Centro, mentre il Sud e Isole registra una crescita trainata dalle maggiori vendite di prodotti farmaceutici dalla Campania, prodotti della raffinazione da Sicilia e Sardegna e autoveicoli dall'Abruzzo. La performance molto negativa del Centro è condizionata dalla contrazione dell'export di prodotti farmaceutici dalle Marche verso la Cina, effetto base derivante dal confronto con il primo trimestre 2023, quando si registrarono vendite eccezionali di questi prodotti verso tale paese. Il forte incremento dell'export della Toscana verso la Turchia è dovuto a vendite rilevanti di minuterie e oggetti di gioielleria di metalli preziosi, quello del Friuli-Venezia Giulia verso gli Stati Uniti, alle vendite di mezzi di navigazione marittima. Lo rileva l
'Istat nella
relazione sull'export delle Regioni nel primo trimestre.Nel dettaglio, nel primo trimestre 2024
l'Istat stima una crescita congiunturale delle esportazioni per il Centro (+1,0%), una contenuta flessione per il Nord-est (-0,9%) e una più ampia contrazione per il Nord-ovest (-3,5%) e il Sud e Isole (-4,1%).
Nello stesso periodo, su base annua, la
diminuzione dell'export nazionale in valore (-2,8%) è sintesi di dinamiche territoriali molto differenziate: si rileva una crescita marcata per le Isole (+8,9%) e relativamente più contenuta per il Sud (+4,3%), mentre il Nord-est (-2,4%) e il Nord-ovest (-3,4%) mostrano una flessione e il Centro (-10,4%) una decisa contrazione.
Nei primi tre mesi del 2024, le
flessioni tendenziali più ampie delle esportazioni riguardano Marche (-55,5%), Basilicata (-35,3%) e Liguria (-14,7%); mentre le regioni più dinamiche all'export sono Calabria (+26,9%), Molise (+22,2%), Abruzzo (+12,4%) e Campania (+9,6%).
Nel primo trimestre 2024, la
forte riduzione delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dalle Marche contribuisce per 2,8 punti percentuali alla flessione dell'export nazionale; un ulteriore contributo negativo di 1,2 punti deriva dalle minori esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti da Lombardia, Veneto e Lazio e di articoli in pelle da Toscana e Lombardia. All'opposto, l'aumento delle vendite di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti non classificati altrove (n.c.a.) dalla Toscana e di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi dal Friuli-Venezia Giulia fornisce un impulso positivo per 1,3 punti percentuali.
Su base annua, i
contributi negativi più ampi all'export nazionale derivano dalla contrazione delle vendite delle Marche verso Cina (-97,1%) e Belgio (-74,6%), della Toscana verso la Svizzera (-67,5%) e della Lombardia verso Germania (-10,1%), Stati Uniti (-9,2%), Francia (-6,6%) e Paesi Bassi (-13,6%); gli apporti positivi maggiori, dall'aumento delle esportazioni della Toscana verso Turchia (+234,3%), Stati Uniti (+49,7%) e paesi OPEC (+33,1%) e del Friuli-Venezia Giulia verso gli Stati Uniti (+250,5%).
Nell'analisi provinciale dell'export, si segnalano le performance negative di Ascoli Piceno, Livorno, Brescia, Bologna e Milano. Tra le performance positive, le migliori riguardano Gorizia, Arezzo, Firenze, Latina e Napoli.