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Antitrust, sanzione di 3,5 milioni a Meta per pratiche commerciali scorrette

Economia
Antitrust, sanzione di 3,5 milioni a Meta per pratiche commerciali scorrette
(Teleborsa) - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato per 3,5 milioni di euro Meta Platforms Ireland e la capogruppo Meta Platforms per due pratiche commerciali ingannevoli riguardo alla creazione e alla gestione degli account dei social network Facebook e Instagram. L’Autorità ha accertato che Meta, in violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del consumo, non ha informato con immediatezza gli utenti iscritti ad Instagram via web dell’utilizzo dei loro dati personali per finalità commerciali.

Inoltre, l’Autorità ha appurato che, in violazione dell’articolo 20 del Codice del consumo, Meta non ha gestito con precisione la sospensione degli account Facebook e Instagram dei propri utenti. In particolare, Meta non ha indicato come decida di sospendere gli account Facebook (se a seguito di un controllo automatizzato o “umano”) e non ha fornito agli utenti di Facebook e Instagram informazioni sulla possibilità di contestare la sospensione dei loro account (si possono rivolgere a un organo di risoluzione stragiudiziale delle controversie o a un giudice).

Infine, ha previsto un termine breve (30 giorni) per la contestazione della sospensione da parte del consumatore. Queste due pratiche sono state cessate da Meta nel corso del procedimento.

"Bene l'azione dell'Antitrust ed è un'ottima notizia che le due pratiche siano già cessate. In particolare, è importante che il consumatore sia informato della possibilità di contestare la sospensione dell'account. Va potenziata l'assistenza e la trasparenza, soprattutto nei confronti di chi ci lavora con i social media, per evitare di lasciarlo in un situazione di precarietà e incertezza, senza avere una risposta" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

"Non si può restare sotto la spada di Damocle di poter rimanere senza account senza capire come poter reagire. Questa incertezza penalizza anche la creator economy che invece può dare tanto valore, anche sul piano informativo e culturale, come dimostra il nostro progetto Sprint", conclude Dona.

“Siamo in disaccordo con la decisione presa dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) e stiamo valutando le possibili azioni da intraprendere. Già da agosto 2023, abbiamo apportato delle modifiche per gli utenti italiani che indirizzano i temi sollevati dell'AGCM. Abbiamo reso ancora più chiaro il modo in cui utilizziamo i dati per mostrare annunci personalizzati su Instagram e fornito agli utenti informazioni e opzioni aggiuntive per fare ricorso in caso di sospensione dell’account. Accogliamo con favore, invece, il riconoscimento da parte dell’AGCM dell’efficacia delle nostre soluzioni per aiutare le persone a tornare in possesso del proprio account”, ha dichiarato un portavoce Meta.



(Foto: Mariia Shalabaieva on Unsplash)
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