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Trasporto ferroviario merci troppo esiguo: a rischio target UE, servono investimenti

Economia, Sostenibilità, Trasporti
Trasporto ferroviario merci troppo esiguo: a rischio target UE, servono investimenti
(Teleborsa) - Il trasporto ferroviario delle merci è ancora residuale rispetto a quello su gomma, non solo in Italia, ma anche nel resto dell'Unione Europea, e mette a rischio il raggiungimento dei target fissati dalla UE, che prevedono una quota di trasporto merci su ferro del 50% nell'ambito dell'obiettivo di azzeramento delle emissioni di CO2 al 2050. E invece, il trasporto merci su ferrovia conta ancora un modesto 12% circa in Italia ed un 17% in Europa, una quota minimale rispetto al trasporto su gomma, che conta rispettivamente per l'84 e per l'80%.

E' quanto emerso in occasione del convegno a sul trasporto merci ferroviario organizzato nell'ambito del s alone Nautico di Venezia 2024, cui hanno partecipato i maggiori player del settore logistico quali la UIP - Unione Internazionale dei detentori di carri merci ed Assoferr - Associazione degli operatori ferroviari e intermodali.

Dall'incontro è emersa la necessità di favorire una forte crescita del trasporto merci, simile a quella registrata per il trasporto ferroviario passeggeri, attraverso investimenti utili al rilancio del settore. Il Polo Logistica di FS si è già attivato con investimenti per circa 3 miliardi di euro, di cui l'80% è destinato proprio ai locomotori di ultima generazione.

Ma secondo la UIP occorreranno in UE almeno 13 miliardi di investimenti per raggiungere i target fissati, in particolare con l'impiego dei DAC, i cosiddetti "carri intelligenti", più efficienti a livello energetico, che consentiranno un aumento del 30% dei volumi. Pier Luigi Navone di Ansfisa ha annunciato l’avvio della sperimentazione dei DAC in Italia, con 6 treni e 120 carri ed il proseguimento in Europa su 100 treni e 2.000 carri nel 2026 e 2027.

Secondo il presidente Assoferr, Armando de Girolamo, nell'ambito di "una crisi generale del mercato, che riguarda il settore ferroviario in generale e l’intermodale in particolare, serve una programmazione seria da parte del Governo e di tutte le istituzioni". Per il presidente di UIP, David Zindo, "è necessaria una cornice normativa più chiara ed equa e c’è bisogno di modernizzazione e investimenti".


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