(Teleborsa) - "La sfida che viene posta dalla
direttiva Casa Green, che declina poi il Green Deal europeo, è una sfida che, apparentemente, ci vede alle prese con una data distante da noi: nel 2050 dovremmo avere un patrimonio completamente decarbonizzato. In realtà,
il 2050 è dietro l'angolo se consideriamo i tempi necessariamente lunghi della trasformazione e il fatto che abbiamo in questi anni sostenuto con misure di natura assolutamente straordinarie il settore delle costruzioni". E' quanto sottolinea
Ezio Micelli, Presidente del Comitato scientifico di
REbuild.
"Noi dobbiamo
re-immaginare l'intera filiera tenendo conto, da un lato, dell'aumento della produttività, cioé della
capacità di rispondere alle esigenze delle famiglie con prodotti e servizi meno costosi e più capaci di venire incontro ad un ceto medio, e d'altro lato, di riuscire a raggiungere
ulteriori incentivi, che magari non saranno del 110%, ma saranno comunque degli incentivi significativi, in modo da colmare la differenza che ancora si pone".
"Se consideriamo la prospettiva del 2050 e
l'enorme mole di lavoro - parliamo di milioni di unità immobiliari che dovranno essere oggetto di trasformazione - noi dobbiamo porci anche la prospettiva 'virtuosa' di
economie di scala, di economie di apprendimento che ci permetteranno di vedere sempre più questo come un
mercato che si auto-organizza e sempre meno come un'area assistita dallo Stato".
"L'obiettivo potrebbe essere proprio quello, da un punto di vista delle politiche economiche, di immaginare una
piena autosufficienza del comparto del deep-retrofit, cioè della trasformazione profonda, rispetto al sostegno pubblico, proprio in virtù di un progressivo
allineamento dell'offerta, sia in termini di servizi, che di produzione, rispetto all'esigenza di una
domanda che, come si è visto anche questa mattina nelle prime interlocuzioni qui a REbuild, è estremamente
attenta ai temi ambientali, sotto il profilo dell'efficacia e dell'efficienza dei nuovi edifici rispetto a questi obiettivi che consideriamo prioritari da un punto di vista collettivo".