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PIL, Istat: in primo trimestre +0,3%, ad aprile peggiora fiducia

Le prospettive di crescita per l’area euro restano incerte

Economia
PIL, Istat: in primo trimestre +0,3%, ad aprile peggiora fiducia
(Teleborsa) - Le stime preliminari relative alla crescita del PIL italiano nel primo trimestre dell’anno segnalano un aumento dello 0,3%, la terza variazione positiva consecutiva. Lo rileva l'Istat nella nota sull'andamento dell'economia italiana marzo-aprile 2024 spiegando che la componente nazionale (al lordo delle scorte) ha contribuito negativamente mentre quella estera netta ha fornito un apporto positivo.

Tra dicembre 2023 e febbraio 2024 le esportazioni di beni in valore sono rimaste stabili, mentre le importazioni sono calate complessivamente del 4,8%. Tali andamenti hanno determinato un ulteriore miglioramento del saldo commerciale dell’Italia, tornato positivo da fine 2022.

A marzo, si conferma la crescita dell’occupazione che coinvolge sia gli uomini sia le donne e gli individui di tutte le età, fatta eccezione per i 35-49enni. Per posizione professionale l’occupazione cresce tra i dipendenti, permanenti e a termine, e tra gli autonomi.

Quanto alla dinamica dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), nei primi quattro mesi del 2024, ha oscillato intorno all’1,0% (+0,9% in aprile, secondo i dati provvisori). E’ continuata la flessione della componente dei beni energetici (-12,0% in aprile) e dei beni alimentari (+2,6% in aprile, dal +5,6% di gennaio).

I risultati delle rilevazioni sul sentiment di consumatori e imprese mostrano in aprile un peggioramento. Dopo il recupero di marzo, la fiducia delle imprese ha segnato un calo diffuso a tutti i comparti e quella dei consumatori, confermando la flessione di marzo, ha toccato il valore più basso da novembre 2023.

La nota rileva anche una "crescita modesta dell’economia mondiale ma con prospettive in miglioramento". Nella prima parte del 2024 l'attività economica internazionale ha continuato a mostrare una certa resilienza. L'inflazione ha decelerato più rapidamente del previsto e le condizioni del mercato del lavoro sono rimaste solide, con la disoccupazione vicina ai minimi storici. Le performance dei vari paesi restano tuttavia eterogenee.

Prosegue il processo di disinflazione "grazie al calo dei prezzi delle materie prime energetiche e a condizioni monetarie ancora restrittive. Nei primi quattro mesi del 2024, tuttavia i listini del Brent hanno ripreso a crescere (84,9$ la media gennaio-aprile da 82,6$ nel 2023) trainati anche dagli effetti delle tensioni geo-politiche, mentre quelli del gas naturale hanno continuato a diminuire (75,5 l’indice di
prezzo del gas naturale medio tra gennaio e aprile da 102,9 nel 2023)".

L'Istat rileva che nell’area euro, i dati macroeconomici recenti sono stati superiori alle attese. Il PIL euro nei primi tre mesi del 2024 è aumentato dello 0,3% su base congiunturale, in netta accelerazione rispetto ai due trimestri precedenti (+0,1% in entrambi). Questo risultato ha sintetizzato una eterogeneità tra i principali paesi, con la Spagna che è cresciuta dello 0,7% in termini congiunturali, la Francia e la Germania dello 0,2% . I dati nazionali a elevata frequenza sin qui disponibili sembrano suggerire che l’attività economica sia stata trainata da una ripresa del commercio estero mentre la domanda interna, nonostante abbia mostrato segnali positivi in alcuni paesi dell’area, è rimasta complessivamente stagnante.

Le prospettive di crescita per l’area euro restano incerte. Ad aprile, l’Economic Sentiment Indicator (ESI) è tornato a calare, a 95,6 dal precedente 96,2. Il clima di fiducia delle imprese è peggiorato in tutti i principali macro-settori, toccando, nell’industria e nelle costruzioni, nuovi minimi dal 2020. Nel dettaglio nazionale, l'ESI si è deteriorato in modo significativo in Francia e in misura più moderata in Italia, segnando invece un notevole miglioramento in Spagna e in Germania.
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