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Rider, Ue: salta l'accordo sulle tutele

Economia
Rider, Ue: salta l'accordo sulle tutele
(Teleborsa) - Salta per la seconda volta di fila l'accordo politico sulle nuove norme a tutela dei rider e dei lavoratori delle piattaforme come Uber, Deliveroo e Glovo. Lo comunica la presidenza di turno Ue del Belgio.

Gli ambasciatori dei 27, riuniti nel Coreper II per dare il via libera all'intesa sulla direttiva rinegoziata l'8 febbraio tra le istituzioni Ue, non hanno trovato la maggioranza qualificata necessaria. Francia, Germania, Grecia e Estonia, spiegano fonti europee, hanno annunciato la loro astensione, formando quindi la minoranza di blocco necessario tra i 27. L'Italia, a quanto si apprende, avrebbe votato a favore del testo.

Lo scorso 8 febbraio, (dopo il primo stop dello scorso dicembre) era infatti arrivata la fumata bianca delle istituzioni Ue sulla direttiva Ue per i lavoratori delle piattaforme, come aveva fatto sapere via X la relatrice del testo per l'Eurocamera, l'eurodeputata Elisabetta Gualmini, in quota Pd. Obiettivo della direttiva, garantire che i rider e autisti e altri lavoratori della nuove app digitali vedano il loro status lavorativo riconosciuto, evitando così i casi di lavoro autonomo fittizio.

Le nuove regole introducono una presunzione di rapporto di lavoro subordinato (in contrapposizione al lavoro autonomo) che scatta in presenza di elementi che indichino controllo e direzione. L'onere della prova spetterà alla piattaforma, il che significa che quando la piattaforma vuole confutare la presunzione, spetta a lei dimostrare che il rapporto contrattuale non è un rapporto di lavoro

Il testo concordato introduce inoltre le prime norme europee sull'uso dell'intelligenza artificiale sul posto di lavoro: garantendo, ad esempio, che una persona non possa essere licenziata sulla base di una decisione presa da un algoritmo o da un sistema decisionale automatizzato.

Oggi, però, il nuovo stop, in attesa di ulteriori sviluppi.
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