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Pensioni, Giorgetti ammette: "Nessuna riforma con questa natalità"

Il Ministro dell'Economia ha fatto cenno ai numeri delle nascite, spiegando che il sistema pensionistico non è in grado di reggere l'onda d'urto di una riforma

Economia, Welfare
Pensioni, Giorgetti ammette: "Nessuna riforma con questa natalità"
(Teleborsa) - La riforma delle pensioni non ci sarà o comunque si farà attendere, come tante altre riforme pianificate dal governo di centrodestra. Lo ha spiegato ieri il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti al meeting di Rimini, definendo la prossima manovra "complicata" ed ammettendo che "non si potrà fare tutto''.

Fra le cose che non si potrà fare ci saranno sicuramente le pensioni, la cui riforma è improbabile con gli attuali numeri di nascite. "Il tema della natalità è un tema fondamentale: non c'è nessuna riforma previdenziale che tiene nel medio-lungo periodo con i numeri della natalità che abbiamo oggi in questo Paese'', ha sottolineato il titolare del MEF.

Ma quali sono i numeri attuali delle nascite?

Il Rapporto annuale 2023, pubblicato dall'Istat lo scorso 7 luglio, rivela che gli effetti dell’invecchiamento della popolazione si fanno sempre più evidenti: nel 2022 c'è stato un consistente calo delle nascite rispetto al 2019, circa 27 mila nascite in meno, dovuto per l’80% alla diminuzione delle donne tra 15 e 49 anni di età e per il restante 20% al calo della fecondità. Il 2022 si contraddistingue per un nuovo record del minimo di nascite (393mila, per la prima volta dall'Unità d'Italia sotto le 400mila) e per l'elevato numero di decessi (713mila). Dal 2008, anno di picco relativo della natalità, le nascite si sono ridotte di un terzo.

Nel primo quadrimestre 2023 le nascite (-118mila unità) continuano a diminuire: -1,1 per cento sul 2022, -10,7 per cento sul 2019. Per quanto riguarda i decessi si assiste a una decisa inversione della tendenza negativa che aveva drammaticamente interessato il precedente triennio: sono 232mila nei primi quattro mesi del 2023, 21mila in meno sul 2022, 42mila in meno rispetto al 2020 e quasi 2mila unità in meno rispetto al 2019.

Una popolazione di anziani. La popolazione ultrasessantacinquenne ammontava a 14 milioni 177mila individui al 1° gennaio 2023, costituendo il 24,1% della popolazione totale. Tra le persone ultraottantenni, si rileva comunque un incremento, che li porta a 4 milioni 530mila e a rappresentare il 7,7% della popolazione totale.

Una situazione che non migliorerà in futuro. L’invecchiamento della popolazione è destinato anzi ad accentuarsi nei prossimi anni, con effetti negativi anche sulla sostenibilità del sistema pensionistico. Gli scenari demografici prevedono un consistente aumento dei cosiddetti "grandi anziani": nel 2041 la popolazione ultraottantenne supererà i 6 milioni; quella degli ultranovantenni arriverà addirittura a ,4 milioni.


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