(Teleborsa) -
Banca Valsabbina, la principale banca popolare di Brescia, ha chiuso il
primo semestre del 2023 con un utile ante imposte di 41,5 milioni di euro (+64,3% rispetto allo stesso periodo del 2022) e con un
utile netto di 29,3 milioni di euro (+61,1%). Il ROE, principale indicatore di redditività aziendale, raggiunge il 15%, annualizzando l'utile semestrale.
Il
margine d'interesse raggiunge 73,9 milioni di euro (+17,3%), grazie all'aumento dei tassi attuato dalla BCE. In crescita anche le
commissioni nette (+28,3%), che passano a 33,8 milioni di euro. Rilevante si conferma il contributo derivante dal collocamento di fondi e polizze assicurative, nonché dalle commissioni rivenienti da strutturazione di operazioni e/o servizi di consulenza finanziaria, nell'ambito dei nuovi business adottati.
"I numeri ed i principali indicatori del semestre
confermano - ancora una volta - l'efficacia del modello di business adottato che permette di integrare l'offerta tradizionale bancaria con una serie di servizi innovativi e complementari, sempre più a 360°", commenta
Renato Barbieri, presidente di Banca Valsabbina.
"I continui cambiamenti di scenario e di aspettative sono stati ben fronteggiati dalla nostra banca anche nel corso del primo semestre di quest'anno, puntando su una strategia fondata sulla diversificazione delle fonti di ricavo, sul presidio dei rischi e su un modello in grado di coniugare la tradizione che contraddistingue l'istituto con l'evoluzione richiesta dal mercato - ha aggiunto -
La banca lavora intensamente e ha allo studio ulteriori iniziative, con l'obiettivo di conseguire - in coerenza con i positivi risultati del recente passato e pur in un contesto che permane influenzato da eventi esogeni - la necessaria profittabilità richiesta dagli stakeholder, puntando al contempo alla continuità di risultati e alla miglior soddisfazione delle esigenze del territorio".
A fine semestre la
raccolta diretta si è attestata a 4.850 milioni di euro, in aumento del 5,1%, mentre la raccolta indiretta si è attestata a 2.894 milioni di euro, segnando una crescita del 12,5%. Gli
impieghi alla clientela sono pari a 3.934 milioni di euro, in aumento di circa l'1,5%.
I
crediti deteriorati lordi si sono ridotti ulteriormente, passando da 199 milioni a 179 milioni di euro. L'NPL Ratio Lordo si è quindi ridotto di conseguenza, stabilizzandosi al 4,4%. I deteriorati netti ammontano a 98milioni di euro, con l'
NPL Ratio Netto che si attesta al 2,5% (con copertura media dei deteriorati al 46%), confermando l'attenzione alla qualità del credito, come comprovato anche dal "Texas Ratio" (capacità di assorbimento patrimoniale degli NPL) pari a circa il 25%.