(Teleborsa) - Sono in pieno corso di svolgimento i test preselettivi per l’accesso ai corsi di specializzazione Tfa sostegno ottavo ciclo con 28.986 posti complessivi a disposizione, come previsto dal decreto ministeriale 694 del 30 maggio scorso: ieri, nei tanti atenei coinvolti, dal Lazio alla Toscana alla Puglia, si è svolta la prova per la scuola dell’infanzia; oggi della primaria; domani toccherà agli aspiranti ai corsi di Tfa sostegno della scuola secondaria di I grado; dopo domani, 7 luglio, toccherà ai candidati per la scuola secondaria di II grado. Anche quest’anno la ripartizione dei posti è stata prestabilita direttamente del ministero dell’Università e della Ricerca, sulla base della disponibilità degli atenei e non delle effettive esigenze territoriali: come gli altri anni, il sindacato Anief è in prima linea per denunciare le illegittime programmazioni dei numeri di accesso slegate dai veri fabbisogni e del mancato accesso diretto ai percorsi dei docenti con più di 36 mesi di servizio.
"La nostra campagna informativa - spiega
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - continuerà anche nei prossimi giorni. È bene che ogni docente che riscontri anomalie nelle selezioni, soprattutto laddove i posti messi a disposizione risultino incoerenti rispetto alle necessità effettive e soprattutto alle cattedre assegnate ai precari, chieda attraverso il sindacato di fare rispettare i suoi diritti: lo potrà fare rivolgendosi direttamente ai sindacalisti Anief presenti nell’ateneo dove si stanno svolgendo le prove oppure prendendo contatti con una delle nostre sedi territoriali. È importante contattare il sindacato soprattutto se i candidati risulteranno esclusi dalle prove: a questo proposito, per informazioni o aderire ai ricorsi contro l’esclusione dal TFA sostegno, abbiamo predisposto una apposita pagina internet".
Anief ricorda che ancora una volta sui TFA sostegno "
il Ministero non ha tenuto conto della sentenza del Consiglio di Stato, che prevede la fissazione del numero di posti in base alle effettive esigenze. Ciò non è avvenuto, in particolar modo in molti atenei nel Nord dove vi sono solo 4.000 posti, a fronte dei 28-29.000 banditi, ma dove ci sono anche, sempre la Nord, più di 70.000 precari che ogni anno sono chiamati per insegnare su posti di sostegno. Anche i precari con 36 mesi hanno ricevuto un danno: si aspettavano di accedere direttamente ai corsi, invece potranno accedere solo alla riserva del 35% sempre facendo le selezioni. Questo non è quello che diceva la legge".