(Teleborsa) - Il
FTSE MIB ha chiuso il
primo semestre del 2023 sui
massimi dal settembre 2008, facendo meglio di tutte le altre grandi borse europee. Dopo un 2022 molto difficile, Piazza Affari ha ripreso a crescere e la performance positiva è stata più generalizzata rispetto a quanto successo negli USA, dove una manciata di titoli è stata la causa del buon andamento, ma anche in Italia i
titoli di grande capitalizzazione hanno registrato performance molto forti mentre le mid e small cap sono rimaste indietro o sono state vendute in un contesto di bassi scambi e liquidità.
L'indice delle blue chip di Borsa Italiana ha guadagnato il 19,08% da inizio anno, piazzandosi davanti all'IBEX (16,57%), al DAX (+15,98%), al CAC (+14,31%) e all'AEX (+12,33%). Allargando lo sguardo agli altri indici di Piazza Affari, l'FTSE Italia All-Share ha guadagnato il 17,80%, il
FTSE Italia STAR solo il 2,59%, mentre il
FTSE Italia Growth ha perso l'1,90%.
Unicredit (+60,2%),
Ferrari (+49,6%),
Iveco Group (+48,5%),
BPER Banca (+45%) e
STMicroelectronics (+38%) sono stati i
migliori titoli del FTSE MIB. Se si prendono le cinque società a maggiore capitalizzazione, si trovano
Enel (+22,6%), Ferrari (+49,6%), Stellantis (+21,3%),
Eni (-0,8%) e
Intesa Sanpaolo (+15,5%). Dei 197 titoli che compongono l'indice
FTSE Italia All-Share, 91 hanno avuto un andamento
negativo e 106
positivo. Dei 180 titoli che compongono l'indice FTSE Italia Growth, 93 hanno avuto un andamento negativo e 87 positivo.
"Nel primo semestre, il
crollo dei volumi è stato uno dei fattori più penalizzanti borsisticamente per le medie e piccole capitalizzazioni - spiega
Alberto Villa, Responsabile Equity Research di
Intermonte - Diversi fattori hanno contribuito a questo andamento: la concorrenza dei titoli a reddito fisso, soprattutto BOT e BTP, l'uscita dai fondi PIR degli investitori che hanno raggiunto il periodo minimo di cinque anni per poter smobilizzare l'investimento senza pagare la tassa sul capital gain, il momento favorevole, grazie al rialzo tassi, per settori come quello finanziario che ha favorito i titoli più grandi".
I
mercati di Borsa Italiana hanno registrato un
controvalore totale pari a 294 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2023, in diminuzione del 13% rispetto al primo semestre dell'anno precedente, secondo elaborazioni di Teleborsa su dati
Euronext. Restringendo l'analisi all'
Euronext Growth Milan (il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita) e ai primi 5 mesi dell'anno, il controvalore è stato di 1,20 miliardi di euro (-36% rispetto allo stesso periodo 2022), poco sopra l'equivalente mercato di Oslo (1,15 miliardi di euro) e ben lontano da quello di Parigi (1,90 miliardi di euro).
I bassi volumi finiscono per essere anche la causa dei ribassi. "Gestori e investitori arrivano a trovarsi in una
trappola - afferma
Corinna zur Nedden, amministratrice delegata di
Ambromobiliare - Da un lato, le loro compliance giudicano alcuni titoli troppo illiquidi per essere mantenuti, e quindi vengono venduti, dall'altro vedono gli indici salire e sentono la concorrenza, e anche in questo caso sono portati a vendere le piccole aziende che scambiano poco. Tutto ciò porta a
valutazioni dei titoli molto basse, che diventano attraenti per il private equity, che sta trovando tante operazioni interessanti in Italia".
DELISTING
Società | Data | Mercato | Motivo |
Prima Industrie | 07/03/2023 | Euronext STAR Milan | OPA |
DeA Capital | 08/03/2023 | Euronext STAR Milan | OPA |
Nice Footwear | 08/03/2023 | Euronext Growth Milan | OPA |
Biancamano | 16/03/2023 | Euronext Milan | Decisione Borsa |
Net Insurance | 20/04/2023 | Euronext STAR Milan | OPA |
Aedes SIIQ | 27/04/2023 | Euronext Milan | OPA |
Fabilia Group | 03/05/2023 | Euronext Growth Milan | Mancanza EGA |
Sababa Security | 23/05/2023 | Euronext Growth Milan | OPA |
Portale Sardegna | 06/06/2023 | Euronext Growth Milan | Fusione |
Finlogic | 20/06/2023 | Euronext Growth Milan | OPA |
Nel 2023 sta infatti continuando il fenomeno del
delisting, ovvero della revoca delle azioni dal mercato, che solo nel 2022 si è mangiato 43 miliardi di euro di capitalizzazione. Da inizio anno sono 10 le società che hanno lasciato Piazza Affari, di cui 5 quotate su Euronext Growth Milan e 7 tramite un'
offerta pubblica d'acquisto (OPA). Inoltre, sono state annunciate OPA finalizzate al delisting su altre 8 società, di cui 6 casi vedono come protagonista un fondo di private equity (che nella quasi totalità dei casi si muove d'accordo con l'azionista di controllo).
OPA ANNUNCIATE
Società | Mercato | Soggetto promotore |
Autogrill | Euronext Milan | Società del settore |
Cover 50 | Euronext Growth Milan | Private equity |
Sebino | Euronext Growth Milan | Private equity |
Reevo | Euronext Growth Milan | Private equity |
Digital360 | Euronext Growth Milan | Private equity |
Labomar | Euronext Growth Milan | Private equity |
Exprivia | Euronext Milan | Azionista di controllo |
Kolinpharma | Euronext Growth Milan | Private equity |
Nei casi indicati come "Private equity", l'azionista di controllo può agire di concerto con il fondoAllo stesso tempo, il mercato azionario italiano ha registrato un
buon afflusso di nuove società in questa prima parte del 2023, superando anche in questo caso le altre principali borse europee. Tra nuove quotazioni e uplisting, l'Italia ha visto
20 operazioni (16 IPO e 4 passaggi da EGM al listino principale), nettamente superiori alle 14 registrate da Parigi, alle 7 di Oslo e alle 2 di Amsterdam.
"Per la prima volta negli ultimi 10 anni
circa un terzo dei volumi IPO registrati in Europa proviene dall'Italia, valore ancora più impressionante se confrontato con la media storica pari al 6% - commenta
Christian Basellini, Head of Equity Capital Markets Italy di UniCredit - L'identikit della società italiana che si presenta in IPO è quello di una realtà normalmente leader nel proprio settore/segmento di riferimento, con financials solidi e prospettive di crescita chiare. Normalmente guidata da un management con profilo solido e internazionale, si posiziona nella maggior parte dei casi come un benchmark anche nei confronti di altre realtà europee".
QUOTAZIONI
Società | Data | Mercato | Raccolta |
Deodato | 25/01/2023 | Euronext Growth Milan | 2,15 |
TMP Group | 02/02/2023 | Euronext Growth Milan | 4,5 |
Gentili Mosconi | 07/02/2023 | Euronext Growth Milan | 23 |
EuroGroup Lamination | 10/02/2023 | Euronext Milan | 409 |
Valtecne | 01/03/2023 | Euronext Growth Milan | 5,5 |
Creactives Group | 07/03/2023 | Euronext Growth Milan PRO | 1 |
Reway Group | 08/03/2023 | Euronext Growth Milan | 20 |
Cube Labs | 21/03/2023 | Euronext Growth Milan PRO | 4,1 |
Ecomembrane | 28/04/2023 | Euronext Growth Milan | 15 |
Lottomatica | 03/05/2023 | Euronext Milan | 600 |
RES | 04/05/2023 | Euronext Growth Milan | 10,8 |
Eurocommercial Properties | 16/05/2023 | Euronext Milan | --- |
Italian Design Brands | 18/05/2023 | Euronext Milan | 80,5 |
Pasquarelli Auto | 26/05/2023 | Euronext Growth Milan | 5,2 |
Ferretti | 27/06/2023 | Euronext Milan | 265 |
Redfish LTC | 30/06/2023 | Euronext Growth Milan | 4,05 |
Dati in milioni di euro. È compresa l'opzione di over-allotment (se esercitata)Le 16 quotazioni su Borsa Italiana del primo semestre hanno
raccolto circa 1.450 milioni di euro (considerando anche l'opzione di over-allotment, dove prevista ed esercitata). La
raccolta media è stata di 96,7 milioni di euro, mentre la
raccolta mediana di 10,8 milioni di euro. Hanno infatti pesato le raccolte di alcune grandi IPO, come Lottomatica (600 milioni di euro), EuroGroup Laminations (409 milioni di euro) e Ferretti (265 milioni di euro). Considerando solo il
mercato EGM, la raccolta totale è stata di 95,3 milioni di euro, con una media di 8,7 milioni di euro e una mediana di 5,2 milioni di euro.
UPLISTING
Società | Data | Mercato |
Technoprobe | 02/05/2023 | Euronext Milan |
Digital Value | 10/05/2023 | Euronext Milan |
Unidata | 06/06/2023 | Euronext STAR Milan |
Cy4Gate | 26/06/2023 | Euronext STAR Milan |
Visto il grande bacino di PMI italiane che potrebbero quotarsi in Borsa, questi numeri sarebbero potuti essere migliori. "In questi mesi
vengono ritirate tante IPO, mentre quelle che vanno in porto sono di piccola dimensione - afferma zur Nedden - in generale stanno soffrendo molto, anche perché capita di portare le PMI in roadshow e trovare investitori che offrono un
multiplo di 4,5x e quindi il consiglio all'imprenditore può essere quello di non procedere. In altri casi, gli investitori non prendono nemmeno in considerazione l'operazione perché sanno di non poterla fare".
Secondo l'esperta, "il
problema è strutturale: i primi PIR sono scaduti e quindi gli investitori vendono per portarsi a casa un profitto e l'agevolazione fiscale, e spesso non guardano nemmeno quello che vendono. Dai nostri dialoghi con gli investitori, pensiamo che
a settembre la situazione possa cambiare, perché queste vendite finiranno e la liquidità dovrà essere impiegata". Intanto, le vendite sono state significative e superiori alle attese: i dati di Assogestioni relativi al 1° trimestre del 2023 mostrano 779,1 milioni di euro di
deflussi per i PIR, superiori al dato dell'intero 2022 (733,8 milioni di euro). Si tratta di un risultato decisamente più negativo delle previsioni, che ha indotto Intermonte a rivedere le stime per l'anno in corso, prevedendo deflussi pari a 1,5 miliardi di euro. I PIR (Piani Individuali di Risparmio) si sono dimostrati in questi anni un'efficace forma di risparmio fiscalmente incentivato per canalizzare flussi finanziari verso le attività produttive delle PMI, ma dopo cinque anni sono arrivati ingenti riscatti per i primi fondi sottoscritti (non c'è imposta sulle plusvalenze se l'investimento è mantenuto nel fondo per almeno 5 anni).
Secondo Villa, "è necessario rompere questo circolo vizioso, riuscendo a portare in borsa società eccellenti italiane e ce ne sono molte tra le non quotate,
favorire la crescita dei fondi specializzati e
l'aumento della copertura dei titoli da parte della ricerca professionale che oggi è limitata ed insufficiente su molti emittenti. Questi fattori creerebbero le condizioni per un mercato vivo e interessante come meriterebbero le tantissime mid small caps italiane di grande qualità. Sono condizioni necessarie per supportare il mercato e che, ad esempio, funzionano in mercati come quello francese a cui deve aspirare l'Italia per il suo tessuto industriale ed imprenditoriale che non ha nulla da invidiare a quello degli altri paesi europei". Proprio al modello francese guarda anche chi chiede l'
attivazione di un fondo di fondi, magari lanciato da CDP o Invitalia, che investa in fondi destinati all'economia reale. È comunque essenziale, sostiene Basellini, "
incentivare fiscalmente l'investimento equity in società quotate, laddove lo stesso si protrae per un periodo di tempo almeno medio e nel contesto di IPO. Assicurare o incentivare iniezioni di capitale con orizzonte temporale non breve aiuterebbe a rendere maggiormente stabile l'investimento stesso".
Di proposte, a costo zero ma con impatto significativo, ne sta discutendo anche la politica nell'iter di approvazione del
disegno di legge "Competitività dei capitali". Dopo la
presentazione del provvedimento ad aprile su iniziativa del Sottosegretario al MEF Federico Freni, con l'obiettivo di migliorare l'attrattività del mercato dei capitali italiano e accelerare il processo di quotazione a Piazza Affari, nel mese di giugno sono arrivate le audizioni di
Autorità e
operatori. L'opinione unanime è che il provvedimento sia necessario e che si tratti di un primo passo importante per aggiornare la normativa che regola le questioni di Borsa, anche se sono emerse posizioni diverse su alcuni temi - come sul voto maggiorato - proprio nei giorni in cui
Brembo ha
annunciato il
trasferimento della propria sede legale in Olanda, quasi a sottolineare l'urgenza di un intervento. Per conoscere il testo definitivo bisognerà aspettare ancora qualche mese, in quanto l'arrivo in Commissione Finanze della delega fiscale rallenterà l'iter di approvazione, che attualmente prevede la
votazione degli emendamenti tra fine agosto e inizio settembre.
In attesa di interventi che rilancino i PIR, come ad esempio una norma che consenta agli investitori di detenere più di un piano di risparmio personale, e del completamento dell'iter di approvazione del Ddl Capitali, gli operatori conservano un
certo ottimismo per la seconda parte dell'anno, sia sul fronte delle nuove quotazioni che sulla tenuta dei risultati aziendali in un contesto che rimane incerto, tra stretta monetaria non ancora completata e rallentamento economico in corso.
Sul fronte delle
IPO, "l'outlook per la parte finale del 2023 è di un numero ulteriore di operazioni che possa definitivamente portare l'anno in corso a essere considerabile come un
anno discretamente attivo in termini sia di numero di operazioni che di controvalori raccolti - spiega Basellini - Per ottenere un risultato in linea con la media degli ultimi 10 anni sarà necessario registrare volumi per un controvalore superiore a 2 miliardi, un obiettivo sicuramente raggiungibile se consideriamo quanto avvenuto nel corso del primo semestre".
Per quanto riguarda le performance delle aziende, "nel breve ci aspettiamo
indicazioni ancora positive dai risultati aziendali. Ci sono ancora spazi di miglioramento per gli utili delle banche, ma anche in settori industriali e nel comparto del lusso – dice Villa - Per dare un ordine di grandezza, nel corso dell'ultimo mese le aspettative di utile sono state migliorate di circa l'1% per i titoli che seguiamo mentre, da inizio anno, il rialzo delle stime è stato del 9% in parte frenato dal comparto energetico a causa del calo del prezzo del petrolio. La
visibilità invece sul 2024 è limitata: l'inflazione persistente appare come un rischio per le prospettive future dei consumi e dei margini aziendali. Questo rischio sarà più misurabile verso fine 2023 quando sarà più chiara la traiettoria dei prezzi e gli impatti dei rialzi dei tassi sulla crescita economica. In assenza di consistenti revisioni al ribasso delle stime e in uno scenario di graduale stabilizzazione dei tassi, il mercato italiano rimane interessante anche dopo il rialzo registrato da inizio anno".