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BCE e Fed, l'inflazione ostinata mette alla prova le banche centrali

Finanza
BCE e Fed, l'inflazione ostinata mette alla prova le banche centrali
(Teleborsa) - Gli occhi degli investitori sono rivolti questa settimana alle decisioni delle banche centrali, con il meeting della Federal Reserve che terminerà mercoledì, quello della Banca centrale europea (BCE) giovedì e quello della Bank of Japan (BoJ) venerdì. Nessuna sorpresa è attesa dalla BoJ, che dovrebbe continuare con la sua politica monetaria ultra-espansiva, mentre c'è più attenzione sulle indicazioni in arrivo da Stati Uniti ed Eurozona.

La riunione della Fed dovrebbe concludersi con tassi fermi, ma anche con segnali che il picco potrebbe non essere ancora stato raggiunto. Dopo la decisione del 3 maggio - in cui il presidente Jerome Powell ha lasciato intendere che dopo 500 punti base di aumenti in 14 mesi, avrebbero potuto fermarsi alla riunione di giugno - l'attività è rimasta resiliente, l'inflazione ha continuato a salire, i libri paga sono saliti a 339.000 unità e le banche centrali australiane e canadesi hanno sorprendentemente aumentato i tassi.

"Nella prossima riunione la Fed dovrà indicare se ritiene che siano necessari tassi ancora più stringenti per domare l'inflazione o se ritiene che il credit crunch delle banche ne sia un sostituto - ha commentato Paolo Zanghieri, Senior Economist di Generali Investments - Non ci aspettiamo un rialzo nella riunione di mercoledì, ma almeno un forte pronunciamento da parte della banca centrale, avvertendo che tassi più alti potrebbero essere in previsione già dalla riunione di luglio".

Secondo Bank of America, la Fed non dovrebbe segnalare una pausa prolungata. "Ci aspettiamo che la Fed affermi che l'inazione a giugno è più simile a un salto - per ora - e il comitato mantiene una propensione al rialzo per il suo percorso dei tassi ufficiali. Ciò si rifletterà probabilmente nella dichiarazione del FOMC, che dovrebbe mantenere il linguaggio sul potenziale per un ulteriore rafforzamento dei tassi ufficiali, nel messaggio del presidente alla conferenza stampa e nella serie aggiornata di proiezioni economiche", ha scritto Michael Gapen, Chief US Economist di BofA.

La BCE dovrebbe invece aumentare i tassi di interesse di un altro quarto di punto percentuale giovedì per cercare di controllare l'inflazione ostinata. L'attenzione sarà concentrata soprattutto su forward guidance e previsioni: il punto di partenza è costituito dall'aspettativa che ci sarà un nuovo rialzo a luglio.

"Quando la BCE si riunirà giovedì probabilmente sentirà una pressione minore rispetto all'ultimo anno per quanto riguarda l'inflazione - ha affermato Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS GWM in Italia - Del resto, la politica monetaria sembra già piuttosto restrittiva, considerando la diminuzione della domanda di prestiti bancari. Tuttavia, la visione della banca centrale sembra essere rimasta ferma e le aspettative di mercato sono di un rialzo di 25 punti base, probabilmente seguito da un altro di medesimo ammontare a luglio".
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