(Teleborsa) - "La
flat tax determina
effetti redistributivi che penalizzano i soggetti con
redditi medi e favoriscono quelli con redditi più elevati, a meno che non si decida di rinunciare a una elevata quota di
gettito". A rilevarlo è l'
Ufficio Parlamentare di Bilancio in una memoria sul disegno di legge "
Delega al Governo per la riforma fiscale" che la presidente
Lilia Cavallari ha trasmesso alla Commissione Finanze della Camera.
"La
flat tax incrementale e la sua estensione ai lavoratori
dipendenti si pone in controtendenza rispetto all'obiettivo di accrescere l'
equità orizzontale", si legge nel documento e "appare poco giustificabile anche sotto l'aspetto dell'efficienza, visto che l'aliquota agevolata non è applicata solo a somme la cui percezione risulti effettivamente legata a incrementi di produttività, qualità e innovazione. Un esempio è rappresentato dagli incrementi di redditi da lavoro dipendente che sono determinati essenzialmente dai
rinnovi contrattuali".
Per l'UPB la delega fiscale all'esame del Parlamento "annuncia
obiettivi prioritari ampiamente condivisibili". Tra questi obiettivi "stimolare la crescita attraverso una maggiore efficienza della struttura delle
imposte e una riduzione del
carico fiscale; ridurre l'
evasione e l'
elusione fiscale, soprattutto attraverso l'utilizzo efficace dei dati disponibili e la modifica alle procedure di accertamento e riscossione;
razionalizzare e
semplificare il sistema tributario, anche eliminando i micro-tributi; rivedere gli adempimenti dichiarativi e di versamento dei contribuenti; riordinare le disposizioni che regolano il sistema tributario, mediante la redazione di testi unici".
Il disegno della riforma fiscale però "dovrà essere compatibile con le
risorse che si renderanno disponibili senza mettere a repentaglio la solidità dei
conti pubblici". L'UPB ha rilevato in particolare che "finanziare la delega con il ricorso all'indebitamento netto "avrebbe conseguenze negative sull'equilibrio dei conti pubblici e sulla loro
sostenibilità nel medio-lungo termine". Le risorse, prosegue, "andrebbero reperite nella ricomposizione del carico fiscale fra imposte, nel contrasto all'evasione e nella riduzione della spesa" mentre "la riduzione dell'evasione fiscale potrà essere utilizzata come copertura solo dopo tre anni se risulta permanente".
"Nonostante l'ampiezza degli
interventi proposti" la delega fiscale "trascura alcune
criticità del nostro sistema tributario" ed "in particolare, non interviene sulla tassazione degli immobili, sia di tipo
reddituale che
patrimoniale, basata su rendite catastali obsolete e poco aderenti alle caratteristiche effettive degli immobili e al loro valore di mercato". Secondo l'UPB "ciò comporta forme di erosione delle
basi imponibili delle imposte, determina gettiti inferiori a quelli potenzialmente ottenibili - sia a livello centrale sia locale - e iniquità del sistema di tassazione".