(Teleborsa) - Il mercato si attende un
ulteriore aumento dei tassi nell'eurozona il 4 maggio. Il Consiglio Direttivo della Banca centrale europea (BCE) dovrebbe alzare i tassi ufficiali di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 3,25%, ma alcuni analisti non escludono la possibilità di una mossa da 50 punti base. Le misure di stress finanziario sono infatti tornate ai livelli precedenti le crisi bancarie americane, mentre i dati macroeconomici mostrano una
riaccelerazione dell'attività economica e una
vischiosità dell'inflazione sottostante.
Gli osservatori sono però concordi nel ritenere che continuerà a non essere fornito un
indirizzo preventivo sui tassi ufficiali, confermando che le decisioni saranno prese riunione per riunione sulla base dell'evoluzione dei dati. Inoltre, la BCE potrebbe comunicare un obiettivo per la riduzione del portafoglio APP nel terzo trimestre.
"La BCE è
ancora in modalità restrittiva", fa notare
Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments, sottolineando che "i recenti commenti dei membri del Consiglio direttivo suggeriscono chiaramente ulteriori aumenti dei tassi. I
verbali dell'ultima riunione politica hanno rivelato che alcuni membri erano preoccupati per l'ottimismo sulla riduzione dell'inflazione nelle proiezioni della BCE" e quindi "non sorprende che la presidente Lagarde abbia recentemente affermato che "c'è ancora un po' di strada da fare", rendendo così altamente probabile un aumento dei tassi nella riunione di questa settimana".
I banchieri centrali dovranno comunque tenere in considerazione gli importanti dati usciti questa mattina. Eurostat
ha comunicato che
l'inflazione della zona euro ha accelerato il mese scorso (al 7,0% ad aprile dal 6,9% di marzo), ma la crescita dei prezzi core si è attenuata inaspettatamente (scesa al 7,3% dal 7,5%). La stessa BCE ha reso noto che i
prestiti bancari alle imprese e alle famiglie della zona euro hanno subito un nuovo rallentamento nel mese di marzo, a causa dell'aumento dei tassi di interesse e dell'incertezza delle prospettive economiche.
Secondo
Carsten Brzeski, Global Head of Macro per
ING, i dati appena pubblicati sulla crescita dei prestiti e i risultati del Bank Lending Survey supportano la decisione di aumentare i tassi di 25 pb. "Una domanda di prestiti più debole, standard di prestito più severi e una crescita dei prestiti già debole indicano tutti un
indebolimento della dinamica di crescita nell'economia dell'eurozona nei mesi a venire", evidenzia l'esperto.
Per quanto riguarda le
turbolenze del settore bancario, un certo
sollievo arriva dagli Stati Uniti, con il salvataggio di First Republic Bank, che sarà rilevata da
JPMorgan.
Sul fronte della
riduzione del portafoglio,
Intesa Sanpaolo si aspetta che la riduzione sia accelerata a 20-25 miliardi di euro mensili medi, che equivale a un sostanziale fermo dei reinvestimenti.
"La BCE potrebbe decidere di fare
ulteriori annunci sul fronte del quantitative tightening durante la riunione di questa settimana", spiega
Annalisa Piazza, Fixed-Income Research Analyst di MFS Investment Management. "Il Consiglio direttivo potrebbe scendere a compromessi su ulteriori iniziative in materia di ritiro della liquidità dal sistema (ovvero interrompere i re-investimenti delle APP nel H2) - aggiunge - Detto questo, sembra che ci sia un ampio accordo per mantenere il reinvestimento del PEPP".