(Teleborsa) - L'Istat ha comunicato che a
gennaio 2023 i
prezzi alla produzione dell'industria hanno registrato una
flessione congiunturale del 7,5% e una crescita tendenziale dell'11,1%, in netto rallentamento rispetto al mese precedente (+31,7%).
"La flessione congiunturale di eccezionale entità e la netta decelerazione della crescita tendenziale dei prezzi alla produzione dell'industria - che si riporta sui livelli dell'estate 2021 - sono soprattutto
dovute ai forti ribassi sul mercato interno dei prezzi di fornitura di energia elettrica e gas, favorevolmente condizionati dal crollo del prezzo del gas naturale", spiega in una nota l'Istituto nazionale di statistica.
Lo scenario del mercato del gasI
prezzi del TTF, il mercato di riferimento per il gas in Europa, hanno infatti subito un
brusco calo di oltre l'80% dal picco di agosto, grazie a una serie di fattori. A incidere sono stati adeguati flussi di importazione di gas e LNG, riduzione dei consumi da parte dell'industria e delle famiglie per i prezzi elevati, un inverno eccezionalmente caldo, l'aumento della produzione di energia nucleare in Francia, la scarsa concorrenza con l'Asia sui mercati del LNG. Tutto ciò ha anche portato a una
limitata erosione delle scorte di gas europee.
Nelle ultime settimane i prezzi del gas si sono
stabilizzati poco sotto quota 50 euro al megawatt/ora, che rimane comunque un livello molto superiore alle media 2015-2019. Secondo gli analisti di
Intesa Sanpaolo, un ritorno a quei prezzi è altamente improbabile, perchè i problemi di approvvigionamento, i rischi meteorologici e i rischi geopolitici potrebbero contribuire a raffreddare le recenti pressioni ribassiste.
I dati Istat su mercato interno ed esteroSul
mercato interno i prezzi diminuiscono del 9,9% su base mensile e crescono dell'11,6% su base annua (era +39,2% a dicembre 2022). Al netto del comparto energetico, invece, i prezzi mostrano una dinamica congiunturale positiva (+0,5%), per quanto contenuta, e crescono del 9,8% in termini tendenziali.
Sul mercato estero si rileva un lieve incremento congiunturale (+0,6%), sintesi di moderati aumenti in entrambe le aree, euro (+0,5%) e non euro (+0,6%). Su base annua, i prezzi crescono dell’8,4% (+7,8% area euro, +8,8% area non euro).
Le tendenze dei settori manifatturieri
A gennaio 2023 si rilevano
incrementi tendenziali per tutti i settori manifatturieri, a esclusione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,1% area euro); i più marcati riguardano prodotti chimici (+14,8% mercato interno, +15,2% area euro, +16,6% area non euro), industria del legno, della carta e stampa (+12,3% mercato interno, +16,2% area euro, +15,5% area non euro), articoli in gomma e materie plastiche (+16,1% mercato interno, +13,2% area euro, +12,3% area non euro), computer, prodotti di elettronica e ottica (+16,1% area non euro) e industrie alimentari bevande e tabacco (+15,2% mercato interno, +13,1% area euro, +14,0% area non euro).