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Giornata Internazionale delle Donne: Non Una di Meno manifesta in 37 piazze contro la violenza

Guterres: "Per raggiungere la parità di genere serviranno ancora 300 anni"

Economia
Giornata Internazionale delle Donne: Non Una di Meno manifesta in 37 piazze contro la violenza
(Teleborsa) - "Se ci fermiamo noi, il mondo si ferma". Con questo slogan il movimento femminista e transfemminista "Non Una di Meno" per il settimo anno consecutivo sciopera e l'8 marzo scende in piazza in 37 città italiane contro la violenza maschile sulle donne e ogni forma di violenza di genere. Uno sciopero contro la guerra, il disastro ecologico, l'inflazione ma anche contro l'ideologia "Dio, patria e famiglia" del Governo e contro ogni forma di discriminazione e di razzismo. Uno sciopero per reclamare un aborto libero e gratuito, un reddito di autodeterminazione, un welfare pubblico e universale, per la libera circolazione delle persone fatto insieme "alle donne curde, afghane e iraniane e alle donne che in tutto il mondo stanno lottando per una vita libera dall'oppressione e felice".

A Roma la manifestazione abbandonerà le strade dell'Esquilino, e si snoderà in un inedito percorso che alle 17 partirà da piazzale Ostiense attraversando via Marmorata, piazza dell'Emporio, Ponte Sublicio, via di Porta Portese, via Girolamo Induno, viale Trastevere e si concluderà in largo Bernardino da Feltre non lontano dal ministero dell'Istruzione e per denunciare, tra l'altro, "programmi scolastici "patriarcali e bigotti" da cui è assente l'educazione sessuale e affettiva". Durante la manifestazione romana, come da tradizione, ci saranno delle "azioni di lotta". La prima si svolgerà alla partenza, davanti alla sede dell'Acea, in solidarietà "con le lavoratrici coinvolte nel caso Palermo". Nelle scorse settimane alcune dipendenti dell'azienda hanno lamentato presunti atteggiamenti sessisti da parte dell'ad Fabrizio Palermo. È poi prevista "una performance collettiva di denuncia" per ricordare le vittime del naufragio di Cutro ed infine un flashmob che avrà come tema "la sottrazione dallo sfruttamento del lavoro produttivo e riproduttivo".

A Milano i cortei saranno due e partiranno: uno alle 9:30 da largo Cairoli con gli studenti e uno alle 19 da piazza Duca D'Aosta, dedicato a tutta la città. A Torino le attiviste del movimento saranno in piazza affinchè l'8 marzo "non sia il giorno delle mimose e dei proclami istituzionali, ma sia una giornata di lotta e di riposo dal carico del lavoro produttivo, domestico e riproduttivo".

A Trieste la partenza è prevista da foro Ulpiano alle 17:30, poi la manifestazione sfilerà lungo le vie del centro e sarà rivolta anche "contro la tortura del 41bis" e "la repressione e la 'sicurezza' gestita dalle forze dell'ordine, violenta e oppressiva". L'onda fucsia attraverserà tante città da Alessandria, Asti, Cuneo, Genova, Venezia, Trento a L'Aquila, Firenze, Pisa, Modena fino a Bari, Cagliari, Catania e Palermo.

Parlando alla Commissione Onu sullo status delle donne il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha lanciato un allarme: "la parità di genere è sempre più lontana: se le cose non cambiano, mancano ancora 300 anni". Secondo Guterres, infatti, il progresso verso la parità di genere sta "svanendo davanti ai nostri occhi". Stando alle ultime stime di 'UN Women', l'organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di parità di genere ed emancipazione delle donne, l'uguaglianza tra uomini e donne è "a 300 anni di distanza". Guterres ha citato gli alti tassi di mortalità materna, ragazze costrette a matrimoni precoci e ragazze rapite e aggredite per aver frequentato la scuola come prova che la speranza di raggiungere l'uguaglianza di genere "si sta allontanando".

"I diritti delle donne vengono abusati, minacciati e violati in tutto il mondo", ha detto Guterres. Lunedì, giovani donne afgane si sono riunite fuori dall'Università di Kabul per protestare contro il divieto imposto dai talebani all'istruzione femminile, una restrizione che secondo un nuovo rapporto delle Nazioni Unite potrebbe costituire "un crimine contro l'umanità".
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