(Teleborsa) - "Il rialzo dei tassi sicuramente è un fattore positivo dal punto di vista ciclico per il sistema bancario che evidentemente ha maggiori margini con tassi tendenzialmente in rialzo". È quanto ha affermato
Daniele Caroni, Responsabile Finanza Gruppo BCC Iccrea, intervistato a margine del congresso Assiom Forex.
"Il comportamento della BCE – ha proseguito
Caroni – è stato particolarmente aggressivo nelle ultime sedute: giovedì la governatrice Lagarde ha confermato un atteggiamento piuttosto forte in termini di politica monetaria restrittiva e ha addirittura annunciato che alzerà nuovamente di 50 punti base anche a marzo sorprendendo un po' i mercati. Dall'altra parte dell'oceano abbiamo una Fed che è stata fortemente rialzista e aggressiva nel corso dell'anno scorso e che ora, invece, ha iniziato a usare un linguaggio un po' più morbido. Sarà, quindi, interessante vedere quanto la BCE continuerà a sostenere una restrizione monetaria. Sappiamo che e ci sono circa 8 trilioni di euro sul mercato del bilancio della BCE, sia in termini di depositi – i finanziamenti straordinari TLTRO soprattutto che stanno rimborsandosi diciamo velocemente in questi ultimi mesi – sia sul fronte del bilancio fatto con gli acquisti quantitativi di titoli. Tutto questo ancora pone la BCE in un atteggiamento espansivo, perché ha effettivamente inondato di liquidità al mercato, e per essere coerente con la sua politica monetaria più restrittiva, le impone di recuperare questa liquidità che ha ancora fortemente sul mercato".
"È quindi presumibile – ha spiegato il Responsabile Finanza Gruppo BCC Iccrea – che la BCE continuerà avere un atteggiamento restrittivo, con rialzi dei tassi, probabilmente i futures oggi scontano altri 75 punti base di rialzi e quindi è probabile che vedremo ancora una misura di 50 punti base a marzo e forse prima dell'estate altri 25 punti base. Sostenere questo ciclo di rialzi, dal punto di vista del margine, è un fatto che di per sé, in termini di conto economico, è positivo per le banche ma la ricaduta sugli effetti economici può avere effetti collaterali indesiderati in quanto evidentemente alzare i tassi vuol dire raffreddare la domanda aggregata, la propensione la propensione al consumo, e rallentare quindi il ciclo economico. Cosa che potrebbe portare anche a un non auspicabile fenomeno di recessione in Europa. Le stime degli uffici e dei principali organi vedono non proprio una recessione ma un rallentamento economico, una crescita che probabilmente a livello europeo si attesterà intorno allo 0,5%. Credo che nei prossimi mesi vedremo particolare attenzione da parte della banca centrale verso l'inflazione core – quella depurata dai prezzi dell'energia e degli alimentari – per capire se evidentemente queste misure monetarie stanno raffreddando la domanda e a quel punto potremmo vedere anche un rallentamento di questa politica rialzista di cui i mercati finanziari beneficerebbero. Al momento, finché l'inflazione core non cambia percorso, ragionevolmente dobbiamo aspettarci una politica monetaria ancora restrittiva da parte della BCE".