(Teleborsa) -
The Italian Sea Group (TISG), operatore globale della nautica di lusso quotato su Euronext Milan, ha chiuso il
2022 con
ricavi totali pari a 295 milioni di euro, in crescita del 59% rispetto ai 186 milioni di euro registrati nel 2021 grazie a un aumento del numero dei contratti e al progress delle navi attualmente in costruzione. L'
EBITDA è pari a 47 milioni di euro, in significativo miglioramento rispetto ai 28 milioni di euro al 31 dicembre 2021, mentre l'
EBITDA Margin è pari al 15,9% (15% nell'esercizio 2021).
Il valore complessivo del portafoglio ordini (
Order Book), ovvero il valore lordo dei contratti in essere relativi a yacht nuovi non ancora consegnati alla clientela, è pari a 1.038 milioni di euro. Il valore complessivo dei contratti in essere relativi a yacht non ancora consegnati alla clientela, al netto dei ricavi già iscritti nel conto economico (
Net Backlog) al 31 dicembre 2022 (Shipbuilding e Refit), è pari a 620 milioni di euro.
La
Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2022 è negativa per 11 milioni di euro rispetto alla Posizione Finanziaria Netta positiva per 41 milioni di euro del 31 dicembre 2021. Tale risultato riflette l'esborso di 75 milioni di euro per l'acquisizione del complesso aziendale Perini Navi, gli investimenti sostenuti nel corso del 2022 e il pagamento di dividendi per 9,8 milioni di euro.
Il completamento dell'acquisizione Perini Navi e l'integrazione degli asset da essa derivanti hanno modificato in maniera sostanziale il perimetro di The Italian Sea Group rendendo necessario un
aggiornamento del piano industriale, che il CdA ha approvato in data odierna. Lo
Strategic Outlook 2023-2024 prevede ricavi per 350-365 milioni di euro con un EBITDA Margin del 16-16,5% nel 2023 e ricavi di 400-420 milioni di euro con un EBITDA Margin tra il 17-17,5% nel 2024.
Con riferimento alla struttura del capitale e alla politica dei dividendi, l'obiettivo per il 2023 e il 2024 è di mantenere una
leva finanziaria neutrale, con un limite massimo di 1,5x l'EBITDA, e di distribuire un
dividendo annuale con un
payout intorno al 40-60% dell'utile netto del gruppo. Tali politiche sono soggette ad impatti temporanei legati alla strategia di CapEx e di M&A.
"A distanza di 18 mesi dalla quotazione, sentiamo la necessità di aggiornare e
rinvigorire la nostra equity story alla luce dei recenti importanti sviluppi, che ci hanno visti modificare sostanzialmente gli ambiziosi obiettivi che ci eravamo posti in fase di IPO, sia in termini economico-finanziari che strategici", ha commentato il
CEO Giovanni Costantino.
"Sono certo che il
futuro sarà ancora più brillante, denso di nuove sfide ed opportunità che riusciremo a cogliere, sempre nell'ottica di una crescita sana e sostenibile", ha aggiunto.