(Teleborsa) - "Ora che l'economia ha rallentato (e probabilmente è entrata in recessione), stiamo
iniziando a vedere gli indicatori del mercato del lavoro cambiare. I posti vacanti si sono stabilizzati e vi sono segnali incerti che scenderanno dai loro livelli storicamente elevati". Lo ha affermato
Huw Pill, Chief Economist della Bank of England (BoE), in un discorso a New York.
"Se dovesse emergere una debolezza economica e un aumento della disoccupazione, come implicano le ultime previsioni del MPC, ciò peserà contro la pressione inflazionistica interna e
allenterà la minaccia della persistenza dell'inflazione", ha aggiunto.
"Ma la misura in cui un allentamento del mercato del lavoro indotto dalla stretta monetaria peserà sulle pressioni inflazionistiche dipenderà dal contesto più ampio - ha spiegato Pill - È qui che si gioca l'interazione con l'andamento dei prezzi dell'energia.
L'economista ha poi ricordato che "non esiste un singolo indicatore che possa riassumere adeguatamente la "instantaneous persistence" dell'inflazione". E quindi, tra l'ampia gamma di indicatori economici del Regno Unito che i partecipanti al mercato potrebbero seguire, non esiste una sola "pistola fumante" che possa essere identificata come l'indicatore chiave o il motore della persistenza dell'inflazione e quindi delle decisioni di politica monetaria.
Pill ha inoltre osservato che, a causa delle dinamiche dell'economia britannica in questo momento, alcune pressioni sui prezzi potrebbero rivelarsi più persistenti. "Il contesto che prevale nel Regno Unito - di prezzi del gas naturale più elevati con un mercato del lavoro ristretto, sviluppi sfavorevoli dell'offerta di lavoro e strozzature del mercato dei beni - crea il potenziale per l'inflazione di dimostrarsi più persistente".
"La minaccia di effetti di secondo impatto che sostengono l'inflazione al di sopra dei tassi obiettivo potrebbe rimanere, poiché le imprese e le famiglie cercano di resistere alla compressione dei loro redditi reali e del loro potere di spesa", ha aggiunto.