(Teleborsa) - L
a Bank of England non segue la scia delle altre banche centrali e, a causa di una
crescita dell'inflazione e salariale troppo elevata, si vede costretta a
mantenere i tassi d'interesse su un livello più elevato del
4,75%. Nulla di fatto dunque per l'ultima riunione dell'anno, ma la decisione era in qualche modo attesa, dopo dati dell'inflazione usciti ieri 18 dicembre.
La decisione sui tassiIl Comitato di politica monetaria (MPC), riunitosi stamattina, ha votato con una
maggioranza di 6–3 di mantenere il tasso d'interesse di riferimento al 4,75%. I
tre membri che hanno votato contro,
avrebbero preferito ridurre il tasso bancario di 25 punti base al al 4,5%. Il Comitato della BoE ha effettuato le due scelte di politica monetaria con l'obiettivo di raggiungere un'inflazione del 2% "in modo tempestivo e su base duratura" e con il duplice obiettivo di contribuire a sostenere la crescita e l’occupazione. Per questo adotta un approccio lungimirante e in ottica di medio termine.
Alla scorsa riunione di inizio novembre, il Comitato di politica monetaria aveva deciso a larga maggioranza di
ridurre i tassi di un quarto di punto al 4,75%, rilevando un miglioramento nel tasso di inflazione.
L'andamento dei prezzi Dalla precedente riunione, la BoE ha rilevato una nuova impennata dell’
inflazione, che è aumentata al 2,6% a novembre dall’1,7% di settembre. Questo valore si è rivelato leggermente superiore alle aspettative, in gran parte a causa della più forte crescita dei prezzi dei beni primari e dei prodotti alimentari.
Secondo
Richard Flax, Chief Investment Officer di
Moneyfarm, gli ultimi dati sulla crescita dei prezzi "rivelano una
tendenza preoccupante" e sottolineano "la persistenza delle pressioni inflazionistiche sull'economia britannica, indotte da fattori come
l'aumento dei salari", che la BoE prevede aumentino in media
fra il 3% ed il 4% nel 2025.
E la situazione non migliorerà nel breve. La BoE infatti si attende che
l’inflazione continui ad aumentare leggermente
nel breve termine. Sebbene le aspettative di inflazione delle famiglie si siano ampiamente normalizzate, alcuni indicatori sono aumentati di recente.
Incertezze consigliano approccio gradualeIl Comitato di politica monetaria
sta anche monitorando l’impatto sulla crescita e sulle pressioni inflazionistiche delle misure annunciate con la
Legge di bilancio d'autunno, l'impatto delle
tensioni geopolitiche e dell’incertezza della
politica commerciale. Questi sviluppi hanno generato ulteriori incertezze sulle prospettive economiche.
Il Comitato continua a monitorare da vicino i
rischi di persistenza dell’inflazione e valuterà in che misura l’evoluzione dei dati è coerente con un’offerta più limitata, che potrebbe sostenere pressioni inflazionistiche, o con una domanda più debole, che potrebbe portare all’emergere di capacità inutilizzata.
La BoE considera ancora "
opportuno un approccio graduale volto a rimuovere le restrizioni della politica monetaria" e ritiene che "la politica monetaria dovrà continuare a rimanere
restrittiva per un periodo sufficientemente lungo finché i rischi di un ritorno sostenibile dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine non si saranno ulteriormente dissipati".
Per questo il Comitato
deciderà riunione per riunione il grado appropriato di restrizione della politica monetaria.