(Teleborsa) - Ultima giornata dell'anno difficile per
Telecom Italia, che sta segnando un
calo del 2,22% in Borsa, dopo l'ennesimo slittamento del dossier rete unica al nuovo anno.
Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del
FTSE MIB, a conferma del suo magfgior appeal. L'esame di breve periodo classifica un rafforzamento della fase rialzista del titolo, con immediata resistenza vista a 0,2225 Euro e primo supporto individuato a 0,2164. Tecnicamente ci si attende un ulteriore spunto rialzista della curva verso nuovi top stimati in area 0,2286.
Tornando al capitolo rete,
l'ultima riunione "tecnica" al Ministero dell'Industria e del Made in Italy ha dato come esito
una fumata nera, vanificando le speranze di chi credeva che il capitolo venisse chiuso entro la fine dell'anno. Quel che è uscito di buono dalla riunione, che ha visto da un lato i rappresentanti del
governo (Ministeri) e dall'altro gli
azionisti (Vivendi con il 24% e CDP con il 10%, è la
volontà di coinvolgere anche il management nelle trattative per il riassetto
nelle riunioni che si terranno nel 2023.
Fra le questioni più spinose il
valore degli asset (Netco), con valutazioni che restano ancora distanti, nonostante
Vivendi abbia
ridimensionato le sue aspettative indicando un valore di
24 miliardi più 3 miliardi di dividendo straordinario a valle della cessione. Un valore che, pur correggendo le pretese iniziali (31 miliardi), giudicate dai più eccessive, resta
lontano dai 18-19 miliardi offerti da CDP.