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Eurozona, indici PMI: rallenta contrazione e scende pressione inflazionistica

Economia, Macroeconomia
Eurozona, indici PMI: rallenta contrazione e scende pressione inflazionistica
(Teleborsa) - Secondo i dati flash PMI di dicembre, la flessione dell'eurozona si è estesa per il sesto mese consecutivo, anche se il tasso di declino dell'attività ha rallentato per il secondo mese consecutivo, grazie alla riduzione del tasso di perdita degli ordini, al miglioramento delle condizioni di fornitura, alla riduzione delle pressioni sui prezzi e all'aumento della fiducia delle imprese.

Secondo le stime preliminari di S&P Global, l'indice PMI manifatturiero è salito a dicembre a 47,8 punti dai 47,1 precedenti, risultando superiore ai 47,1 punti attesi dagli analisti. Si rafforza anche il PMI dei servizi, attestandosi a 49,1 punti rispetto ai 48,5 precedenti e ai 48,5 punti attesi. Di conseguenza il PMI composito si porta a 48,8 punti dai 47,8 precedenti (era atteso a 48 punti).

Fra le maggiori economie europee, la Germania mostra un miglioramento del PMI manifatturiero a 47,4 da 46,2, sopra il consensus di 46,3 punti, e un aumento del PMI sevizi a 49 da 46,1 (sopra il 46,3 atteso). In Francia, il PMI manifatturiero si porta a 48,9 da 48,3 (48,2 punti il consensus) e il PMI servizi a 48,1 da 49,3 (era atteso 49,1).

"Se da un lato l'ulteriore calo delle attività a dicembre segnala una forte possibilità di recessione, dall'altro l'indagine lascia intendere che un'eventuale flessione sarà più lieve di quanto immaginato qualche mese fa - ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso S&P Global Market Intelligence - I dati del quarto trimestre sono coerenti con una contrazione trimestrale del PIL di poco inferiore allo 0,2% e gli indicatori anticipatori delle tendenze fanno attualmente sperare in un'ulteriore riduzione del tasso di contrazione nel primo trimestre".

"Le prospettive per l'inflazione sono particolarmente incoraggianti, con la catena di approvvigionamento in miglioramento per la prima volta dall'inizio della pandemia e i costi delle imprese che hanno riportato una cresciti a un ritmo nettamente ridotto che si ripercuote su tassi di aumento più bassi delle tariffe applicate sia per i beni che per i servizi", ha aggiunto.
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