(Teleborsa) -
Fameccanica, gruppo internazionale controllato da
Angelini Industries e leader nel settore dei prodotti igienici monouso,
lancia il progetto Greenpackt per rendere l'industria del packaging sostenibile al 100%.
Il progetto Greenpackt consente di
industrializzare e automatizzare la produzione di confezioni di detersivi monodose, lavorando sia sulla macchina sia sul packaging. In questa prima fase, Fameccanica ha progettato
due macchine: una per la
produzione di scatole a partire da un foglio di cartone già personalizzato; una per realizzare
buste richiudibili tramite zip, composte da carta accoppiata. Entrambe le confezioni hanno
dimensioni compatte, assicurano un’elevata
protezione dall’umidità e vantano un sistema di
apertura a prova di bambino.
"Oggi con Greenpackt ci posizioniamo come precursori nel proporre un sistema brevettato, una soluzione integrata macchina-prodotto, che coinvolge l’intera supply chain, dalla selezione delle materie prime alla loro lavorazione", ha dichiarato
Alessandro Bulfon, Ceo Fameccanica, aggiungendo "Greenpackt apre una porta sul futuro di un mercato strategico, non ancora presidiato, offrendo opportunità più ecologiche, etiche e sostenibili".
Fameccanica si è posta l’obiettivo di
rispondere alla sempre più significativa richiesta da parte dei consumatori di poter utilizzare confezioni sostenibili, come il cartone riciclato. Greenpackt consente di abbattere le emissioni del 53% rispertto ad una confezione tradizionale. Questo vuol dire che se si sostituisse ogni nuova confezione prodotta in maniera tradizionale con una del progetto Greenpackt, si genererebbe una quantità di ossigeno pari a quella di 4 milioni di giovani alberi piantati ogni anno o, in alternativa, sotto il profilo energetico, si potrebbe soddisfare il fabbisogno annuo di quasi 70 mila famiglie italiane.
La decisione di
utilizzare materiali riciclabili o biodegradabili per il sistema Greenpackt nasce anche dalla
volontà di dare un contributo effettivo alla lotta contro l’inquinamento da plastica: attualmente, a livello globale, solo il 9% della plastica prodotta è riciclata mentre almeno il 22% inquina gli ambienti terrestri e marini contaminandone le risorse.