(Teleborsa) -
Il prossimo 30 novembre la Consulta si esprimerà sulle migliaia di
richieste di risarcimento presentate dai dipendenti pubblici per la sospensione dal servizio, a causa della mancata soddisfazione dell'obbligo di
vaccinazione Covid-19 imposto dal precedente Governo, e per l'assegno alimentare conseguentemente negato ed il demansionamento del corpo docente.
Lo ricorda il sindacato della scuola
Anief, segnalando che le
14 ordinanze rimesse dai Tribunali amministrativi e del lavoro hanno
violato ben undici articoli della Costituzione. L'ufficio legale del giovane sindacato ha presentato, in particolare,
ricorsi per più di 4 mila tra amministrativi e insegnanti, mentre con diverse ordinanze si sono rivolti alla Consulta il Consiglio giustizia amministrativa Sicilia, il Tar Lombardia, lo stesso Tar Lazio e i Tribunali del lavoro di Brescia, Catania e Padova.
"L'udienza sarà discussa dopo che, probabilmente, con il nuovo Governo, dal 1° novembre, sarà eliminato l'ultimo obbligo ancora vigente per i lavoratori che operano in ambito sanitario e potrebbe essere già insediata una commissione d'inchiesta sulla gestione della crisi pandemica", spiega
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricordando che "
in ballo, oltre alle importanti questioni in punto di diritto, dibattute in sede sfavorevole all'obbligo vaccinale in alte Corti di giustizia di altri Paesi europei e del mondo (Usa, Slovenia, Austria),
ci sono migliaia di richieste di risarcimento in favore dei lavoratori pubblici sospesi a
nche per l'assegno alimentare negato durante il periodo di sospensione e una specifica per il demansionamento del personale docente, rientrato fuori dalle aule ad aprile".