(Teleborsa) -
Trevi, azienda specializzata nelle fondazioni speciali e consolidamenti di terreni, ha chiuso il
primo semestre del 2022 con
ricavi pari a 236,1 milioni di euro, in crescita del 9% rispetto ai ricavi al 30 giugno 2021. L'
EBITDA ricorrente ed EBITDA al 30 giugno 2022 sono pari, rispettivamente, a circa 23,1 e 21 milioni di euro, in crescita rispettivamente del 15% e del 13%. Condizionato da perdite su cambi pari a 4,7 milioni di euro, la
perdita netta di pertinenza del gruppo si è ridotta dai 29,2 milioni di euro consuntivati nel primo semestre 2021 a 19,8 milioni di euro.
La
Posizione Finanziaria Netta del gruppo al 30 giugno 2022 è pari a 274,6 milioni di euro, in aumento di 22,8 milioni di euro rispetto ai 251,8 milioni di Euro registrati al 31 dicembre 2021
Alla data odierna, sono
attesi per l'anno 2022 ricavi compresi tra 530 e 555 milioni di euro ed un EBITDA ricorrente compreso tra 52 e 58 milioni di euro. Si prevedono, infatti, per i prossimi mesi, la prosecuzione delle attività di produzione e vendita sia da parte della Divisione Trevi che da parte della Divisione Soilmec, anche con l'acquisizione di nuovi ordini e l'apertura di nuovi cantieri. Il
portafoglio ordini atteso al 31 dicembre 2022 è compreso tra 550 e 600 milioni di euro.
Il consiglio di amministrazione ha deliberato l'
approvazione del Piano Industriale Consolidato 2022-2026, aggiornato al fine di recepire i dati contabili al 31 dicembre 2021, già oggetto di esame nella riunione del 29 giugno 2022. I principali obiettivi del Nuovo Piano Consolidato prevedono una crescita dei ricavi nel periodo di riferimento con un CAGR pari a circa il 5%, una marginalità, rappresentata dall'EBITDA ricorrente, che passi progressivamente dal 10% circa atteso nel 2022 a circa il 13% alla fine del periodo di Piano, e una generazione di cassa che, unitamente al rafforzamento patrimoniale previsto nella nuova manovra finanziaria esaminata nell'odierna seduta del CdA, possa portare nel 2026 il rapporto tra Posizione Finanziaria Netta ed EBITDA ricorrente ad un livello inferiore a 2x.
La
proposta di manovra prevede, tra le altre cose: un
aumento di capitale per cassa offerto in opzione ai soci per massimi 25 milioni di euro, interamente garantiti pro quota dai soci CDP Equity Investimenti e Polaris Capital ManagemenT; un aumento di capitale riservato alle banche finanziatrici, da sottoscriversi tramite conversione dei crediti bancari in azioni ordinarie, per un controvalore minimo di crediti almeno pari a 20 milioni di euro, con facoltà per le banche finanziatrici di convertire un importo superiore.