(Teleborsa) - Il
mercato italiano delle auto nel mese di luglio ha registrato
109.580 immatricolazioni, in calo marginale (-0,8%) rispetto allo stesso mese del 2021, dopo un semestre di pesanti cali a doppia cifra. L'anno scorso, luglio con 110.514 unità aveva registrato a sua volta -19,2% sul 2020 e -27,9% sul 2019. Nei
primi sette mesi il volume delle immatricolazioni si attesta a 793.856 unità, pari a un crollo del 20,3% rispetto al 2021 e del 35,8% rispetto al 2019, secondo i dati del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
I
trasferimenti di proprietà sono stati 376.716 a fronte di 313.150 passaggi registrati a luglio 2021, con un aumento del 20,3%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 486.296 unità, ha interessato per il 22,53% vetture nuove e per il 77,47%vetture usate. Le
10 vetture più vendute sono state: Fiat Panda (7.073), Volkswagen T-Roc (3.349), Citroen C3 (3.126), Lancia Ypsilon (3.099), Fiat 500X (2.759), Peugeot 208 (2.638), Fiat 500 (2.579), Dacia Sandero (2.540), Jeep Renegade (2.493), Toyota Yaris Cross (2.356).
I commenti degli esperti"Il mercato dell'auto in Italia, ma anche in Europa, si trova
stretto tra due emergenze. Una crisi della domanda e una grave crisi anche dell'offerta", commenta il presidente del Centro Studi Promotor,
Gian Primo Quagliano. "Nonostante il ridimensionamento della domanda - prosegue Quagliano - la carenza di prodotto è oggi talmente forte da avere effetti molto negativi per i potenziali acquirenti di auto sia nuove che usate".
"Assistiamo ancora ad un risultato negativo per il mercato dell'auto (-0,85% a luglio), anche se sostanzialmente stabile rispetto a quanto registrato dodici mesi fa, con una tendenza del mercato complessivamente al forte ribasso", dichiara invece
Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto. "In una fase di forte incertezza economica - prosegue De Stefani - con una crisi che dura da oltre due anni,
l'attesa per il nuovo quadro politico nazionale diluisce ulteriormente i tempi delle decisioni rischiando di peggiorare la situazione di grande difficoltà delle nostre imprese e dei nostri clienti".
I numeri per sistema di alimentazioneIl dettaglio per alimentazione mostra un'inversione di trend per il motore a
benzina che torna al segno positivo, sfiorando il 30% delle preferenze (+2,6 p.p., al 27,9% nei 7 mesi), mentre il
diesel - con volumi in calo a doppia cifra - perde oltre 2 punti, fermandosi al 20,7%, in linea con il cumulato, fa notare UNRAE. In flessione anche il
Gpl che perde mezzo punto, al 7,9% del totale, mentre un nuovo pesantissimo crollo fa arretrare il metano allo 0,6% del mercato (1% nel cumulato).
Le vetture ECV, nonostante gli incentivi, segnano decisi ridimensionamenti di quota: le
PHEV, con un calo dei volumi del 19,2%, scendono al 4,6% (-1,1 p.p.), la quota peggiore dell’anno, e le
BEV al 3,3% delle preferenze (-29,2% dei volumi), su una share di minimo (rispettivamente al 5,3% e 3,6% nei 7 mesi). Crescono nel mese le
ibride che arrivano al 33,1% di share, in linea con il cumulato gennaio-luglio; con un 9,7% per le full hybrid e 23,4% per le mild hybrid.
Gli incentivi"Nel primo semestre 2022 il 51% delle vetture a bassissime e basse emissioni fino a 60 g/Km, sono state acquistate da
noleggiatori, enti e società, canali che coprono il 32% del mercato totale delle auto: una prova evidente che l'inclusione delle persone giuridiche fra i beneficiari degli incentivi è indispensabile per rilanciare in maniera ampia ed efficace la transizione energetica in atto", osserva il presidente dell’UNRAE
Michele Crisci.
"In subordine - aggiunge - è almeno
necessario estendere gli incentivi ai privati che utilizzano il noleggio a lungo termine, una categoria di consumatori esclusa senza motivo, attuando nei loro confronti una discriminazione senza motivo, operata in base alla modalità di approvvigionamento della vettura".