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Il lungo giorno di Draghi: si parte stamattina dal Senato

Alle 9.30 le dichiarazioni del Premier all'Aula. Il voto di fiducia è atteso per le 19.30. Domani sarà la volta della Camera dei Deputati

Economia, Politica
Il lungo giorno di Draghi: si parte stamattina dal Senato
(Teleborsa) - L'Italia e l'Europa restano in bilico in attesa di capire l'esito della crisi del Governo Draghi, anche se le agenzie di rating hanno già messo un'ipoteca su un eventuale Draghi Bis, preannunciando nuove fibrillazioni in occasione dell'approvazione della prossima legge di bilancio e della realizzazione del PNRR.

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi si presenterà alle Camere per avviare una verifica della fiducia. Si comincia oggi alle 9.30 con le dichiarazioni del Premier al Senato, poi partirà la discussione di circa cinque ore, prima di iniziare cn le operazioni di voto che si concluderanno attorno alle 19.30. Domani di buonora sarà la volta della Camera.

Frattanto, alla vigilia del voto, Draghi ha incontrato il leader del Pd Enrico Letta, prima di salire al Colle per un sintetico colloquio con il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Incontro che hanno suscitato un po' di nervosismo nel centrodestra, placato da un incontro in serata con la coalizione, che ribadisce la linea di un governo senza gli "inaffidabili" Cinquestelle. Il Movimento dal canto suo attende il discorso di Draghi, per capire se darà una risposta almeno a qualcuna delle nove proposte avanzate da Giuseppe Conte, ma il capogruppo del M5s alla Camera, Davide Crippa, sembra già aprire ad un rinnovo della fiducia.

Il monito delle agenzie di rating

In attesa che qualcosa si muova nell'arena politica, le agenzie di rating hanno già avvertito che un Draghi Bis potrebbe non risolvere la questione della stabilità politica, perché è destinato a scontrarsi con le aspettative sempre più ambiziose dei partiti all'avvicinarsi delle elezioni.

Moody's vede crescere il rischio di elezioni anticipate ed avverte che, pur con la conferma di Draghi Premier, "l’attuazione delle politiche sarà più difficile", in particolare sulla prossima legge di bilancio e sulle politiche necessarie per sbloccare la terza rata del PNRR, senza contare la capacità di gestire l'emergenza gas in autunno.

Anche Fitch vede crescere l'incertezza e la probabilità di elezioni anticipate e ritiene che "le riforme strutturali e il risanamento di bilancio diventino più impegnativi" anche nell'ipotesi di un Draghi Bis.

Una crisi alla vigilia della riunione della Bce

La crisi del governo Draghi mette in allarme anche l'Europa, in un momento in cui c'è bisogno di stabilità, con una guerra alle porte, una crisi energetica senza precedenti e la necessità di gestire la transizione.

La crisi di governo getta un'ombra anche sulla riunione della BCE, che si prepara domani a svelare i dettagli dello strumento anti- frammentazione o scudo anti-Spread come lo si voglia chiamare. Uno strumento che sembra ritagliato per l'Italia, un paese ad alto debito su cui si scatena la speculazione, e proprio per questo motivo dovrà essere studiato attentamente, prevedendo un certo grado di flessibilità ma anche delle condizionalità. Condizionalità che verranno a dipendere anche dalla credibilità della guida politica e quindi dalla conferma di Draghi al Governo con numeri che non lascino spazio a dubbi.


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