(Teleborsa) - Il 13 luglio sarà una delle giornate più importanti del 2022 per
Avio, il gruppo italiano che è leader internazionale nel settore dei lanciatori spaziali, nella propulsione e nel trasporto spaziale. È infatti atteso per le 13.13 ora italiana, condizioni meteo permettendo, il
primo lancio del Vega C, l'evoluzione dell'attuale lanciatore satellitare dell'Agenzia spaziale europea (ESA) per
collocare piccoli satelliti nell'orbita terrestre bassa LEO (Low Earth Orbit). I tecnici dell'azienda di Colleferro sono al lavoro sulla piattaforma di lancio della Guyana francese, da dove sarà lanciato il razzo di 35 metri in grado di portare in orbita strumentazione utile per il progresso della ricerca scientifica. Inizialmente previsto per fine giugno, l'evento è stato prima annunciato per il 7 luglio e poi spostato a mercoledì 13 luglio.
Le caratteristiche del lanciatoreVega C è l'evoluzione dell’attuale lanciatore Vega, e consentirà dei significativi progressi in termini di prestazioni e costi. Infatti, con Vega C la
capacità di carico aumenterà passando dagli attuali 1.500 kg del Vega fino a 2.300 kg (+60%) in orbita LEO. Inoltre, il nuovo lanciatore avrà un
costo più competitivo e sarà più flessibile e versatile del suo predecessore, avendo la possibilità di trasportare il 90% dei satelliti del mercato dell'orbita terrestre bassa, rispetto al 50% del Vega (anche grazie alla capacità di portare carichi multipli).
Il programma spaziale Vega è il più importante al quale Avio contribuisce. Sebbene l'azienda quotata a Piazza Affari fornisca lanciatori e componenti anche per il programma Ariane, nel quale opera in qualità di subcontractor per ArianeGroup, è in Vega che
riveste il ruolo di prime contractor di ESA sia per il veicolo di lancio sia per l'infrastruttura di terra di interfaccia. Avio è responsabile integrazione e test del motore a propellente solido
P120 C (primo stadio, prodotto in joint venture con ArianeGroup), responsabile produzione, integrazione e test del motore a propellente solido
Zefiro-40 (secondo stadio), responsabile produzione, integrazione e test del
Zefiro-9 (terzo stadio) e responsabile integrazione e test dell'
AVUM+ (il quarto stadio potenziato).
Per VV21 (questo il nome del lancio, in quanto viene dopo 20 lanci di Vega), il
principale carico sarà LARES-2, una missione scientifica dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Sei CubeSat realizzati da università e istituti di ricerca europei verranno messi in orbita come carico secondario, tra cui gli italiani Astrobio (realizzato da INAF e Scuola di Ingegneria Aerospaziale, promosso da ASI) e GreenCube (realizzato dall'Università La Sapienza di Roma, promosso da ASI) e Alpha (realizzato da ARCA Dynamics).
Il track record di VegaL'imminente lancio è importante perché segna l'avvio di Vega-C, che con la sua capacità di portare in orbita carichi di media dimensione i
ntegra perfettamente il più grande sistema di lancio Ariane e migliora la
capacità dell'Europa di essere indipendente nell’accedere allo spazio per soddisfare le esigenze istituzionali, scientifiche e commerciali del mercato dei piccoli satelliti. Essendo il primo, sarà anche attentamente osservato per avere segnali sull’affidabilità dei sistemi sviluppati dall’azienda di Colleferro.
I
lanciatori europei (ovvero Ariane e Vega) rimangono i più affidabili a livello globale, anche tenendo conto dei due recenti guasti di Vega: sommando Ariane e Vega il tasso di insuccesso combinato è del 3%. Vega ha avuto un track record perfetto fino al quindicesimo lancio, mentre il suo tasso di fallimento complessivo è al 10% (2 lanci su 20, ovvero le missioni 15 e 17). Tuttavia, come fa notare
Equita, Avio
non ha subito alcun impatto economico negativo significativo poiché la maggior parte dei costi è stata coperta da ESA e da polizze assicurative. Gli analisti evidenziano che le conseguenze dirette e indirette più importanti di un mancato lancio sono: deterioramento dell'affidabilità percepita, quindi rischio di minore potere contrattuale; maggiori costi assicurativi per lanci futuri; costi sostenuti per risolvere il problema; sospensione dei voli fino all'identificazione e risoluzione del problema; cancellazione dei lanci programmati (lo scenario peggiore).
Dopo il secondo fallimento, la società si è prontamente ripresa. Il 16 novembre 2021 ha completato con successo il ventesimo volo di Vega, un risultato notevole tenendo presente che è stato il
terzo lancio riuscito in 6 mesi. Ciò, secondo
Intermonte, mostra che Vega è stata in grado di riprendere rapidamente la normale frequenza di lancio e il tasso potrebbe persino aumentare a 4-5 lanci all'anno in un tempo ragionevolmente breve. Inoltre, gli analisti sottolineano che, al momento, l
'affidabilità di Vega dopo 20 lanci è superiore alla media dei lanciatori nei primi 20 lanci.
I possibili movimenti del titoloGuardando a come si è mosso il titolo della società in occasione dei precedenti lanci, è possibile capire se l'attesa partenza di Vega C possa essere un
market mover per le azioni. Occorre però sottolineare che Avio è quotata sulla Borsa di Milano, listino STAR, solamente dal 10 aprile 2017 (a seguito della business combination con la SPAC Space2) e quindi lo storico di lanci da quotata a Piazza Affari è tutto sommato limitato.
È possibile analizzare il movimento del titolo in occasione di 11 lanci, di cui 9 andati a buon fine e 2 falliti. Quando è andato tutto bene, il titolo è salito in media dell'1,3%, mentre nei due lanci falliti le perdite sono state in media del 15,7%. Prendendo solo i
lanci andati a buon fine, in sette occasioni su nove Avio ha
sovra-performato il mercato (prendendo come metro di paragone il FTSE MIB), nonostante l'andamento del titolo a fine giornata sia stato in alcune occasioni negativo, seguendo l'andamento di quella giornata di borsa.
In occasione del VV16, il volo successivo al primo fallimento, il titolo ha
guadagnato il 6,9% in una giornata in cui la borsa di Milano ha chiuso in negativo. Durante la seduta che ha seguito il VV18, il volo dopo il secondo fallimento, le azioni hanno chiuso in
marginale ribasso, in una giornata in cui il FTSE MIB ha ceduto lo 0,7%.