(Teleborsa) - Unità di intenti sulla guerra in Ucraina e per la stabilizzazione della Libia. Questo il messaggio emerso dal
vertice intergornativo tra Italia e Turchia svoltosi oggi ad Ankara. Al termine dell'incontro con il
presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il
premier Mario Draghi ha parlato di una "volontà comune di rafforzare la collaborazione" che vede "Italia e Turchia partner, amici e alleati".
Erdogan ha dato atto all'Italia di aver garantito "sempre il suo sostegno" per "aumentare la prospettiva dell'adesione della Turchia all'Ue".
Nel corso del vertice che ha visto, insieme a Draghi, i ministri
Luigi Di Maio, Giancarlo Giorgetti, Roberto Cingolani, Lorenzo Guerini e
Luciana Lamorgese, i due Paesi hanno firmato
9 accordi volti a rafforzare la cooperazione. Il presidente turco ha fatto sapere che l'obiettivo per quest'anno è arrivare a un'
interscambio economico di 25 miliardi di dollari.
Al centro dell'incontro la guerra in Ucraina. "Italia e Turchia – ha sottolineato Draghi – sono unite nella condanna dell'invasione russa" e "nel sostegno a Kiev", ma allo stesso tempo si trovano "in prima linea nel cercare una soluzione negoziale che fermi le ostilità e garantisca una pace stabile e duratura. Una pace che l'Ucraina e il presidente Zelensky ritengano accettabile".
Tra i dossier discussi
cruciale lo sblocco del grano fermo nei porti del Mar Nero che vede la Turchia giocare un ruolo da protagonista, sotto l'egida dell'Onu. "Dobbiamo liberare al più presto queste forniture e quelle di fertilizzanti – ha ribadito Draghi – per evitare una catastrofe umanitaria e sociale nei Paesi più poveri del mondo. Al vertice G7 di Elmau Antonio Guterres ha descritto i contorni del piano a cui stanno lavorando le Nazioni Unite, che prevede un ruolo centrale per la Turchia. Mi auguro che la Russia possa dare il via libera a questa iniziativa, anche come segnale distensivo per futuri negoziati di pace".
Sul tavolo del confronto anche la questione libica. "La pace e la stabilizzazione della Libia sono obiettivi prioritari di Italia e Turchia. Abbiamo convenuto di fare tutto il possibile per riportare pace e stabilità in Libia. Il nostro coordinamento diventerà più stretto in futuro", ha detto il presidente del Consiglio.
Rimane, tuttavia, da gestire la
questione migranti. "La gestione dell'immigrazione deve essere umana, equa ed efficicace. Noi cerchiamo di salvare vite umane. Ma occorre anche capire che un paese che accoglie non ce la fa più – ha detto Draghi –. È un problema che il ministro Lamorgese ha posto in Europa, lo ha detto qui e lo diremo alla Grecia quando la incontreremo. Forse noi siamo il paese meno discriminante e aperto, ma anche noi abbiamo limiti e ora ci siamo arrivati". Per Erdogan "la Grecia ha cominciato ad essere un minaccia anche per l'Italia". Il leader turno ha, inoltre, accusato Atene di respingimenti di migranti nell'Egeo.