(Teleborsa) - "
La BCE promette di alzare i tassi per rispondere all'aumento dell'inflazione con uno strumento sbagliato. Noi non abbiamo una inflazione da domanda come negli USA, ma abbiamo una inflazione legata al prezzo del gas. Quindi a fronte della riduzione della domanda privata dei prossimi mesi dobbiamo accelerare il PNRR". Lo ha affermato
Francesco Giavazzi, consigliere economico di Palazzo Chigi, nel corso del Premio Alberto Giovannini organizzato da
Webuild.
"Lo spread e l'aumento dei tassi d'interesse
ridurranno non subito, ma tra qualche mese, la domanda privata", ha evidenziato l'economista, molto vicino al presidente del Consiglio Mario Draghi. Intanto, il differenziare di rendimento tra il BTP italiano e il Bund tedesco è salito sopra 233 punti, dopo che giovedì scorso la
BCE ha deciso di iniziare gli aumenti dei tassi di interesse a partire da luglio (con l'impegno a proseguire a settembre) e ha deluso chi si aspettava l'annuncio di uno
scudo contro l'allargamento dello spread dei paesi periferici come l'Italia.
"La ragione per cui c'è uno spread che alza il costo del debito in Italia é il rapporto tra debito e PIL - ha spiegato Giavazzi - Il nostro spread è identico a quello di paesi che hanno lo stesso rapporto tra debito e PIL. Quindi
non c'è nulla di speciale che riguarda l'Italia. Oggi la
priorità numero uno è ridurre il rapporto debito/PIL e lo possiamo fare accelerando PIL. Il PNRR può consentircelo".
La posizione dell'UELa
Commissione UE, non commentando gli andamenti di mercato,
ha evidenziato oggi la necessità per l'Italia di concentrarsi sulle riforme. L'aspettativa è che
le riforme e gli investimenti predisposti nel PNRR aumentino "significativamente la resilienza dell'economia italiana, la sua sostenibilità e la sua comparabilità" con le altre economie.
Le parole di MontiSulla necessità delle riforme è intervenuto anche il senatore a vita ed ex presidente del Consiglio
Mario Monti. "Con uno
spread tutto "fatto in casa" e in assenza di crisi nell'eurozona, non siamo nelle condizioni più favorevoli per pretendere che la BCE si allontani dalla rotta per favorire un paese che si è messo da sé in questa situazione, pur fruendo di un governo particolarmente autorevole e dopo essere stato il paese meglio trattato dall'Europa da diversi anni a questa parte", ha detto in un'intervista a il Corriere della Sera.
"Dal 2015 a oggi, con varianti da governo a governo,
le riforme strutturali sono state spesso ritardate e annacquate, quando non si è cercato di cancellare quelle introdotte - ha spiegato - La condiscendenza europea sui disavanzi si è spesso tradotta in
spesa corrente, bonus in primis, più che in investimenti pubblici. Lo scostamento di bilancio introdotto come eccezionale nella riforma costituzionale del 2012, è ora routine. Bene ha fatto il governo, negli ultimi mesi, a palesare opposizione a nuovi usi disinvolti. È un vero peccato che l'Italia debba entrare in questa nuova fase delle politiche europee senza aver tratto tutti i benefici possibili dalle eccezionali facilitazioni offerte fin qui".