(Teleborsa) -
Iren chiude i primi nove mesi dell'anno con un
utile netto di gruppo pari a 242 milioni di euro, in crescita del 57,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. I
ricavi si attestano a 3,1 miliardi, in aumento del 18,1% rispetto ai nove mesi del 2020. Il
margine operativo lordo (
Ebitda) è pari a 733 milioni di euro (+12,3%).
L’
Indebitamento Finanziario Netto al 30 settembre 2021 è pari a 2.858,9 milioni di euro, in flessione di 91 milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2020 (2.949,6 milioni).
Gli
investimenti tecnici lordi realizzati nel periodo ammontano a 466 milioni di euro, in crescita (+12,5%) rispetto ai 414 milioni di euro del 2020, in linea con quanto previsto e nel rispetto dei target annuali attesi. A ciò si aggiungono 58 milioni di euro di cash out per le acquisizioni, che includono principalmente gli effetti dell’acquisizione del 20% di Futura (25 milioni di euro) e Sidiren (30 milioni di
euro).
Iren presenta una nuova strategia di crescita per affermarsi come partner di riferimento per le comunità nell’evoluzione necessaria dei prossimi anni grazie all’elevata qualità dei servizi offerti.
Decarbonizzazione, elettrificazione dei consumi,
economia circolare ed
efficienza energetica sono alla base del
piano industriale 2021-2030 che prevede la crescita degli
investimenti, pari a 12,7 miliardi di euro in 10 anni, e della marginalità generata con un
EBITDA atteso pari a 1,8 miliardi di euro (+870 milioni rispetto al 2020).
“Il Piano Strategico al 2030 di Iren, focalizzato sulla crescita in ogni area di business, prestando particolare attenzione ai bisogni dei nostri territori, proietta questi ultimi in un percorso di crescita sostenibile il cui driver principale è la qualità dei servizi - ha dichiarato
Renato Boero, Presidente del Gruppo -. Iren si pone come il partner preferenziale per cittadini e pubbliche amministrazioni per soddisfare le necessità e trovare soluzioni avanzate. A tal fine,
si prevede un’accelerazione delle attività di crescita per linee esterne con operazioni di M&A o con il consolidamento di società già partecipate. Sono inoltre previsti 1,6 miliardi di euro in
progetti legati all’innovazione e 600 milioni legati alla digitalizzazione dei nostri business. Iren, infatti, studierà l’applicazione di tecnologie abilitanti che favoriscano il processo di transizione energetica”.
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L’impianto strategico del nuovo piano industriale poggia le proprie basi su tre pilastri: transizione ecologica, la qualità del servizio e la territorialità - ha affermato
Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo -. Grazie a 12,7 miliardi di investimenti,
il Gruppo Iren sarà in grado di raddoppiare il proprio business ottenendo un EBITDA atteso pari a 1,8 miliardi di euro, grazie anche all’ingresso nel perimetro del Gruppo di 7.000 nuovi lavoratori. Nonostante la decisa accelerazione sul fronte degli investimenti, siamo confidenti di mantenere un’equilibrata struttura finanziaria che ci permetterà di offrire
un’appetibile politica dei dividendi grazie alla robusta generazione di cassa”.