(Teleborsa) -
La Puglia è tra le prime nel
Mezzogiorno, seconda, ma solo
quattordicesima a livello nazionale per sostenibilità economica, sociale e ambientale; più ampi i gap per
Basilicata e Molise. Lecce si pone ai vertici nazionali per
sostenibilità ambientale e
Bari è prima nella classifica generale tra le province del
Sud Est, ma al 45simo posto nazionale.
E' quanto emerge dal Rapporto Cerved Italia Sostenibile relativamente alla
Basilicata, al Molise e alla Puglia, che sarà presentato nel pomeriggio a Taranto al Castello Aragonese nell'ambito del 34esimo evento Industria Felix, organizzato dall'omonimo magazine in supplemento con
IlSole24Ore diretto da
Michele Montemurro, in co-organizzazione con il Comune di Taranto, con la partnership istituzionale di Regione Puglia e Puglia Sviluppo, in collaborazione con Cerved, Università Luiss Guido Carli, Associazione culturale Industria Felix, con il patrocinio di Confindustria, Confindustria Puglia, Confindustria Basilicata, Confindustria Molise, Simest (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti), Politecnico di Bari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università di Foggia, Università del Salento, le media partnership de
IlSole24Ore e Askanews, con le partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking, Grant Thornton, Lidl Italia, Sustainable Development, ITS Logistica Puglia.
"La
finanza Esg sta già veicolando grandi masse di fondi verso progetti sostenibili - dichiara
Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved - e la
regolamentazione bancaria amplierà ancora di più la portata di questo fenomeno. Puglia, Basilicata e Molise con una struttura produttiva fatta di piccole imprese, fuori dai radar di questi investitori, rischiano di rimanere ai margini: è necessario promuovere la rendicontazione Esg e prevedere incentivi a sostegno delle PMI, perchè anche loro possano accedere a questi
fondi e finanziare la ripresa".
La
stagnazione dell'economia italiana degli ultimi decenni è il
principale freno alla
sostenibilità del Paese, che ha investito poco in servizi di welfare e nella tutela del territorio, mantenendo comunque buone performance, rispetto alle medie europee, in termini di emissioni di gas serra e di energia prodotta da
fonti rinnovabili. La situazione all'interno della Penisola risulta
molto differenziata, con un netto divario tra
Nord e Sud, dovuto a una
forte correlazione tra la condizione economica dei territori e la sostenibilità sociale e ambientale, che rischia di ampliarsi ulteriormente per effetto del Covid. I
crescenti flussi di finanza
Esg, in cerca di progetti sostenibili, potrebbero finanziare la
transizione digitale e ambientale e innescare una
ripresa sostenibile: tuttavia, in Italia solo
poche centinaia di imprese hanno la capacità di intercettare questi flussi e la massa di
PMI rischia di
rimanere ai margini.